Una mattina di inizio settembre : i primi venti soffiano impudichi per scacciare via l’estate e far posto all’ autunno . I colori caldi di un agosto intraprendente e rigoglioso di frutti trasmutano nelle tinte tenui di una stagione fredda e pigra , che già minaccia i rigori dell’ inverno. Una pioggia intermittente bagna le vetrate di un edificio grigio e indifferente : le gocce disegnano su quelle superfici diafane, un cerchio di puntini umidi. Lo sguardo di un uomo in cerca del ” dolce riposo” vaga oltre la finestra di una stanza asettica di quella stessa struttura ; oltre l’ammasso di nuvole nere che , passando, gli porgono il loro saluto ; oltre il suo letto di morte . Quell’ uomo si chiama : Lucio Battisti e , negli attimi di lucidità che la malattia sottrae al suo torpore , prova a mettere isieme , per l’ultima volta , come fossero diapositive , le immagini felici di una vita ,riuscendo a percepire , a stento, nel silenzio della sua agonia, il sottofondo deciso , ma distante delle corde vibranti della sua chitarra ; come se farlo potesse alleviare il dolore , allontanare l’angosciosa attesa del distacco, del congedo definitivo dal mondo e dagli affetti più cari. Ecco apparire la prima diapositiva : un bambino, nasce il 5 marzo del 1943 in un paesino della provincia di Rieti , Poggio Bustone . Secondogenito di Alfiero e di Dea Battisti che , decidono di chiamarlo Lucio . La seconda diapositiva , proiettata su di uno schermo ideale , ritrae una chitarra e un adolescente di tredici anni che , come premio-ricompensa per il conseguimento della licenza media , chiede e ottiene dal padre l’agognato strumento che ,presto, gli procurerà non pochi guai visto che , studiandolo ed esercitandosi da autodidatta , finirà per trascurare la scuola , suscitando , così, le ire paterne. Il terzo fotogramma immortala uno studente svogliato dell’ Istituto tecnico Galileo Galilei che , nel 1961 promette al padre di diplomarsi a condizione che, questi, firmi l’esenzione dalla leva militare a cui aveva diritto in quanto figlio di un invalido di guerra e gli conceda due anni di tempo per provare a guadagnarsi da vivere con la musica . Nel luglio del 1962 , quello studente turbolento, come promesso, si diploma perito elettrotecnico e , nell’ autunno dello stesso anno, abbandona momentaneamente, Roma. Quarta diapositiva : gli inizi, la gavetta. Lucio è il chitarrista di numerosi gruppi musicali che si esibiscono nei club e nei night di Napoli , Roma e Milano : ” I Mattatori”, ” I satiri” e ” I Campioni” . Poco dopo, si trasferisce a Milano e inizia a scivere canzoni : testi e musiche. Quinta diapositiva : il 14 Febbraio del 1965 , viene notato da Christine Leroux , un ‘editrice musicale francese , scopritrice di talenti per conto della casa discografica “Ricordi”: è lei ad organizzare l’incontro con l’autore Giulio Rapetti , Mogol. Sesta diapositiva : l’incontro che segna la svolta , l’inizio di una profonda amicizia e una proficua collaborazione . Lucio entra nello studio di Mogol , gli fa ascoltare dei brani ; l’autore milanese le trova modeste, insignificanti e , senza infingimenti , lo comunica al giovane musicista rietino , ma quest’ultimo lo stupisce , esclamando un sincero : ” Lo penso anch’io!” . L’umiltà e la sua voglia di migliorare conquistano il maturo ” paroliere” e, da quel giorno, l’Italia scopre una nuova melodia . Settima diapositiva : Lucio è timido ,introverso, compone musica per gli altri e non per sè ; lavora con le note , ma non desidera cantarle e poi , ” La sua voce non è adatta ! ” , dice. Mogol lo convince a cantare e convince la loro casa discografica, la ” Ricordi”, a lasciarlo provare , minacciando le sue dimissioni e , alla fine, la spunta . Ottava diapositiva : L’esordio come solista . E’ il 1966 , quando esce il 45 giri ” Per una lira ” lato A / Dolce di giorno lato B . Le vendite sono modeste , ma il lato A ( ” Per una lira” ) si fa notare come brano innovativo nel testo e nella scrittura musicale . Nona diapositiva : E’ il 1967, Lucio firma con Mogol il primo successo da “Hit Parade” , ” 29 settembre”interpretato dal gruppo degli Equipe 84 , che raggiunge la vetta delle classifiche . Nel 1968 , invece, la” Premiata ditta Mogol/Battisti ” realizza un altro successo “sperimentale” che disdegna la convenzione delle rime baciate : ” Balla Linda ” , con il quale si posiziona quarta al Cantagiro ( nota gara canora itinerante ) . Decima diapositiva : Sanremo . Gennaio 1969 . Lucio canta ” Un ‘avventura”; sulla scena musicale italiana irrompe il Rhytm and blues , che trova un esecutore d’eccezione nel cantante ” dalla pelle nera” , Wilson Pickett che con lui condivide la dura prova della competizione. La giuria gli attribuisce il nono posto in classifica ; ma se il Festival della canzone italiana è : “l’avventura” di una notte ,unica e irripetibile , la sua carriera ” non è certo un fuoco che col vento può morire ” . Undicesima diapositiva : La televisione . Il 28 aprile del 1969 , Lucio Battisti presenta nella trasmissione televisiva di Renzo Arbore, ” Speciale per voi” , il singolo ” Acqua azzurra acqua chiara” con il quale arriva terzo in classifica, al Cantagiro e vince il Festivalbar ( concorso canoro dell ‘estate italiana- anni Sessanta ) . Il 14 ottobre pubblica il 45 giri : ” Mi ritorni in mente “lato A ,” 7/40″ lato B e nello stesso periodo conosce la sua futura moglie , Grazia Letizia Veronese , segretaria del Clan di Adriano Celentano. Dodicesima diapositiva : 1969-1970 . Ansia da tour . Lucio dichiara che non intende più esibirsi in spettacoli dal vivo , perchè danneggiano la sua creatività . Qualcuno, (critici faziosi), sostiene si tratti solo di paura : ” Non sa intrattenere il pubblico e la sua vocalità è deludente ” , sentenziano. Intanto l’8 giugno spuntano : ” Fiori rosa fiori di pesco ” : è di nuovo Festivalbar , è di nuovo vittoria. 21 giugno- 26 luglio : Mogol e Battisti partono per un viaggio a cavallo, Milano-Roma il cui epilogo è il brano struggente e introspettivo ” Emozioni ” in cui ,i due artisti, affrontano il tema del dubbio , dello smarrimento e dell’inquetudine esistenziale . Tredicesima diapositiva : aprile 1971. E’ tempo di ” Pensieri e parole ” . 10 maggio . La canzone viene presentata nella trasmissione televisiva : ” Teatro 10″ con un video inedito in cui, il cantautore, si sdoppia per un ‘inusuale duetto di canto e controcanto . Il sodalizio con Mogol si rafforza ed entrambi decidono di fondare un’ etichetta discografica : la ” Numero uno “, ma la “Ricordi” tiene legato a sè Lucio fino alla scadenza del contratto. Finalmente , nel settembre , il cantautore pubblica per la neonata “Numero uno” : “La canzone del sole”. Quattordicesima diapositiva : 23 aprile 1972 . Lucio Battisti presenta il brano : ” I giardini di marzo” ,nella trasmissione televisiva ” Teatro 10″ e duetta con Mina siglando, tra applausi e ovazioni, la sua ultima apparizione in programmi della televisione italiana . Serpeggiano insistenti , tra colleghi e addetti ai lavori , le voci di una presunta adesione del cantautore al partito fascista , prontamente smentita con un secco : ” Di politica , non capisco niente ! , tantomeno di cosa vogliono la Destra e la Sinistra !” . Quindicesima diapositiva : Il 25 marzo del 1973 nasce Luca Filippo Carlo , unico figlio di Lucio . L’artista si allontana sempre di più dall’orizzonte mediatico , rifiutando interviste ( persino ad Enzo Biagi) e ingaggi miliardari di generosi industriali ( persino quello di Gianni Agnelli). Sedicesima diapositiva : 1974 . Viaggio in America Latina . Ricerche e sperimentazioni su sonorità sudamericane : Lucio scopre , così, la sua ” Anima Latina” . Diciassettesima diapositiva : maggio / giugno 1975 . Viaggio negli Stati Uniti e soggiorno californiano che determinano una contaminazione con la Disco music , nel brano ” Ancora tu? ” . Realizzazione del primo videoclip della storia della musica ( precede finanche quello di ” Bohemian rhapsody” dei Queen ) . 16 luglio : l’Anonima sequestri tenta di rapire il figlio Luca . Lucio abbandona l’Italia per la più sicura Inghilterra. Diciottesima diapositiva : 3 settembre 1976 . Sposa la sua compagna con rito civile . 1977 : riflessioni sulla coppia, nella canzone ” Amarsi un po’ ” e repentine tentazioni di fuga nel brano ” Sì , viaggiare” . Diciannovesima diapositiva : ottobre 1978 , Lucio rassicura i suoi ascoltatori : ” Nessun dolore! ” e dispensa al genere maschile , utili consigli sull’opportunità di scegliere ” Una donna per amico” . Nel febbraio del 1980 , invece ,nella canzone ” Con il nastro rosa ” , si domanda ” chissà chi sei? , chissà che sarai , chissà che sarà di noi ? ” , rispondendo rassegnato ” Lo scopriremo solo vivendo” . Ventesima diapositiva : 4 luglio 1880 . Lucio appare per l’ultima volta in una trasmissione di una rete televisiva svizzera . Si ritira dalle scene e pone fine al rapporto umano e artistico con Mogol , dichiarando : ” Ora , siamo due persone diverse , che cercano cose diverse !” . Ma la sua musica continua . Dapprima, i testi delle nuove canzoni vengono firmati da un ‘enigmatica e misteriosa” Velezia” ( in realtà, pseudonimo della moglie Grazia Letizia) poi , inizia la frequentazione artistica con il poeta romano Pasquale Panella, che darà luogo, dal 1986 al 1994, alla realizzazione di cinque album ( “Don Giovanni” , “L’apparenza” , ” La sposa occidentale ” , “Cosa succederà alla ragazza” ,” Hegel “) . Si avvicina a generi musicali contemporanei : il rap , la tecnho , l’elettronica e coltiva passioni e interessi come la pittura ( soprattutto l’astrattismo ) e le lingue classiche . Ventunesima diapositiva : agosto 1998 . Le sue condizioni di salute peggiorano . Nessuno sa, in Italia e all’estero, che è gravemente malato . Il 6 settembre viene ricoverato all’ ospedale S. Paolo di Milano , dove la mattina del 9 , muore tra il riserbo , il pudore di volti noti o sconosciuti e le frasi telegrafiche di uno scarno bollettino medico diramato in fretta : ” Il paziente nonostante tutte le cure dei sanitari che lo hanno assistito, è deceduto per intervenute complicazioni , in un quadro clinico severo sin dall’esordio”. Ventiduesima diapositiva : funerale privato nella Chiesa di Molteno , paese della Brianza in cui, Lucio, risiedeva dall’epoca dei fasti della coppia Mogol/ Battisti e, proprio Mogol, rientra in quella ristretta cerchia di amici ( venti persone ) ammesse ad assistere allo spettacolo conclusivo del cantautore dai capelli arruffati , dal sorriso pulito e dallo sguardo schivo . Non ci è dato sapere se Lucio abbia visto o meno anche questa diapositiva : sappiamo , però, con certezza, che ha vissuto di e per la musica, rimanendo sempre fedele a se stesso e coerente con il suo intendimento : ” Non faccio tournè nè spettacoli ,perchè mi sembra di vendermi , di espormi in vetrina : io voglio che il pubblico compri il disco per la qualità musicale e non per l’ eventuale fama del personaggio . Le ripercussioni più gravi quali sono ? . Proprio quelle del lavoro: e chi me lo dà il tempo di stare la mattina , da quando mi alzo , dalle otto alle quattro del pomeriggio , con la chitarra a suonare ? . Perchè , ripeto, le canzoni mica scaturiscono così…. . Intendo conservare la mia autonomia , la mia personalità per quanto possibile e , una delle cose che ti spersonalizzano al massimo, sono le serate… .”
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