ROMA -Sono sempre più convinto che tutto ciò Monti va sbandierando per il mondo a riguardo del paese Italia, non rispecchia in pieno la vera realtà. Ho la percezione che Monti e il suo più fidato amico di avventura, Casini, non conoscono la vera sofferenza a cui è soggetto il popolo per via di una politica di austerità che sta portando dritti ad una recessione senza più via d’uscita. Per Monti la crisi è quasi dietro l’angolo. Forse Monti non percepisce che la crisi economica le bel paese è entrata nella fase più difficile dal dopoguerra, e molto probabilmente entro natale facciamo il botto definitivo. La diminuzione dei consumi è la dimostrazione della sofferenza delle casse familiari. Imprese che continuano ad andarsene per evitare di essere dissanguati da un governo che, ormai, somiglia sempre più a quell’innamorato folle, pur sapendo che la sua donna è una “mignotta”, continua ad amarla all’inverosimile quando, poi, la stessa donna gli sta togliendo tutto. Morale della favola, monti è innamorato pazzamente dell’Europa e dell’euro, cosciente, credo, che sono il male unico dei guai del vecchio continente. L’Europa ha portato ad una pressione fiscale insostenibile un po’ ovunque. I paese che maggiormente soffro questa altura di tasse siamo noi, Spagna e Grecia. Considerando che la reale pressione fiscale in Italia ha raggiunto il 69% se sommiamo tutto ciò che le istituzioni prelevano dai fondi familiari, porta dritti all’abbassamento del potere d’acquisto che serve per creare crescita e sviluppo economico utile per creare le condizioni di lavoro. Ciò, nel tempo, porta inevitabilmente a non avere più le risorse necessarie per mantenere i servizi nel paese, che si traduce in un aumento consistente del debito pubblico poiché lo stato deve fare debiti per mantenerlo. Cosa che sta succedendo, e il debito pubblico sta vertiginosamente salendo da quando al governo c’è Monti. La conclusione è solamente una: a natale, quando per tutti è il periodo delle compere, sono ormai certo che si avrà il picco del disastro, poiché i consumi si ridurranno drasticamente e molti commercianti, Pmi, imprese più grandi, saranno costrette a chiudere per mancanza di commesse. Quindi il tutto si traduce in aumento della disoccupazione e mancanze di risorse per lo stato. Follia giornalistica? Non credo, la scommessa è partita.
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