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Comune di Monterotondo (RM)

Monterotondo è un comune italiano di 40.508 abitanti della provincia di Roma, nel Lazio ed è tra le città decorate con la medaglia d’argento al Valor Militare, insignita per l’eroica resistenza e per i sacrifici della sua popolazione durante la Seconda Guerra Mondiale. È possibile raggiungere il comune, partendo da Roma, seguendo due delle più antiche vie consolari del Lazio: la via Nomentana e la via Salaria. Dista dal capoluogo circa 26 km.
La città, secondo alcune correnti antichistiche sviluppatesi soprattutto nei secoli passati ma di cui una certa eco si ascolta ancora oggi, avrebbe raccolto l’eredità dell’antica città sabina di Eretum, situata poco più a nord, lungo il corso del fiume Tevere. L’area dell’attuale città, che non insiste sul sito sabino della citata Eretum, venne però abitato in modo più massiccio a partire dai secoli X – XI, quando si originò l’abitato medievale. Monterotondo, per la sua ubicazione presso la via Salaria, fu per molto tempo un punto strategico, nonché importante baluardo per la difesa di Roma. Il centro abitato, come lo intendiamo oggi, nacque piuttosto tardi rispetto agli altri centri sabini circostanti. Viene infatti citato per la prima volta in una bolla papale dell’XI secolo, nella quale si faceva riferimento ad un possesso dei monaci di San Paolo di un “Campus Mountis Rotundis” nei pressi di Grotta Marozza. Il possedimento fu successivamente chiamato Monte Ereto, quindi Mons Teres che, volgarizzato, vale come Monte Ritondo, nome che diventa di uso comune dal 1300. Tale monte, intorno all’anno 1100, fu ceduto in affitto alla famiglia dei Capocci e successivamente nel XII secolo fu ceduta agli Orsini, i quali mantennero il potere fino al XVII secolo. Durante la Signoria di questa famiglia, il nome di Monterotondo ricorse spesso nelle vicende di Roma e dell’Italia, sopportando varie e terribili vicende. Nel 1432 fu conquistata da Niccolò Fortebraccio, con l’aiuto della famiglia Colonna, e il 6 dicembre 1485 fu incendiata dagli stessi Orsini. Successivamente occupata dai soldati del Papa, fu presa nel 1486 dal Duca di Calabria. Il momento più glorioso per il ramo eretino della famiglia Orsini fu quando Clarice Orsini andò in sposa, nel 1468, a Lorenzo il Magnifico, uno dei massimi esponenti del Rinascimento italiano. Importante è lo statuto comunale redatto da Francesco e Raimondo Orsini nel 1579.
Monterotondo oggi è una cittadina di medie dimensioni, in costante espansione. Poggiata su un colle, a 165 mt. sul livello del mare, che domina la Valle del Tevere, gode di un clima favorevole per la coltivazione di vigneti lungo i pendii delle colline che producono eccellenti vini.
Poco distante dal centro abitato si estende la campagna eretina che forma una sorta di fascia verde intorno alla città. Questa è formata dalla Macchia del Barco e la Macchia della Gattaceca, dalla campagna di Tor Mancina e da quella di Valle Ricca che, in precedenza, ha rappresentato un’adeguata e redditizia fonte di sostentamento per la popolazione contadina della città. Monterotondo è da sempre Terra di Lavoro. Fino agli anni ’50 dello scorso secolo la popolazione era perlopiù impegnata del settore primario ed il centro era poco più di un borgo. Ma con il boom economico degli anni ’60 e ’70 la popolazione è aumentata grazie al notevole afflusso di popolazione da regioni come Marche, Umbria e Abruzzo che hanno trovato posto nella comunità monterotondese, facendo quindi anche espandere la città. I migranti erano attratti soprattutto dai molti posti di lavoro che la città offriva. Infatti nella zona delle Fornaci e Valle Ricca, ma anche sulla via Salaria, vennero costruite diverse industrie, soprattutto fornaci, specializzate nella fabbricazione di mattoni, ceramiche e laterizi. I migranti ampliarono il centro costruendo veri e propri nuovi quartieri come Spineti e Borgonovo che tutt’oggi sono abitati da gente di origine abruzzese, umbra o marchigiana. Il boom industriale si esaurisce, come nel resto d’Italia, alla fine degli anni ’80. La città quindi si riconverte e diventa un importante centro del terziario. L’industria occupa ancora una voce non poco significativa per l’economia della città. Infatti nella Valle del Tevere, tra la via Salaria e la Traversa del Grillo, è sita la nuova Zona industriale che ospita, oltre a fabbriche locali, filiali di grandi aziende nazionali e internazionali. La città è posta in un punto strategico. Infatti è al centro di un vasto territorio che va dalla Bassa Sabina fino alla Valle del Tevere. Quindi è una città in movimento essendo dotata di molti servizi importanti (come per esempio scuole superiori, ospedale, distretto sanitario, associazioni di categoria, stazione FS ecc…) non solo utili per i suoi abitanti ma anche per i centri del circondario. La città si muove però anche verso Roma con il fenomeno crescente del pendolarismo, essendo ben collegata a quest’ultima.
Monterotondo può essere suddivisa in due macroaree: Monterotondo Paese e Monterotondo Scalo
È il cuore della città sviluppatosi ai lati della via Nomentana. Vi si trovano i maggiori servizi cittadini, nonché la sede comunale e le maggiori attività commerciali. Come rappresenta lo stemma della città, coniato dagli Orsini, è posto su tre colli e sulla valle che da questi discende. A sua volta si divide in diversi quartieri (o Rioni): Centro Storico, Santa Maria, San Rocco, Cappucini, Crocetta, Spineti, Tufarelle, La Fonte, San Matteo, San Luigi e San Martino.
Il Centro Storico – È il cuore antico della città ed è sito su un’altura che, come avviene in altri casi simili di area sabina (Poggio Mirteto, Collelungo, Collalto, Montelibretti, Montopoli…), nel medioevo ha dato il nome all’abitato. I primi abitanti si stabilirono sull’altura sicuramente prima del XI secolo probabilmente in relazione ad un complesso agricolo-difensivo già esistente (la Villa di Campo Rotondo nominata in alcuni documenti medievali) . Seguirono le fasi dell’incastellamento che, insieme al coinvolgimento delle potenze baronali di Roma ed in particolar modo della famiglia Orsini, diedero vita al Castrum Montis Rotundi che ritroviamo citato nell’atto di divisione dei beni di Matteo Rosso Orsini del 1286. Le case sono nella maggior parte in stile romanico rurale, originariamente a due piani con scale esterne e profferlo aggettante in facciata. In alcuni casi è ancora possibile ammirare qualche esempio di costruzione duecentesca di questo tipo come via Arcangelo Federici e via Rossini. La parte seicentesca del quartiere, denominata Borgo e costituita dall’asse Piazza Duomo-via Cavour-Piazza del Popolo, è quella più frequentata e quella dove sono concentrate le attività commerciali e dove si svolgono importanti manifestazioni commerciali e culturali, come il mercatino dell’antiquariato. Anticamente si trovava in questo quartiere la chiesa di Sant’Ilario, distrutta nel terremoto della Marsica del 1915, di cui recentemente (2006) sono riemersi i ruderi. Recentemente sono partiti alcuni lavori di restauro volti a riqualificare lo stato di alcune vie minori del centro storico. L’abitato era anticamente cinto da mura di difesa e vi si accedeva attraverso quattro porte (tre delle quali sono scomparse). Oggi è circondato da un anello stradale, chiamato Circonvallazione, costituito da viale Giacomo Matteotti, viale Vincenzo Federici e viale Giuseppe Serrecchia.
Monterotondo è raggiungibile attraverso le linee Co.Tra.L del servizio di trasporto pubblico della regione Lazio. Dalla stazione Tiburtina di Roma si possono prendere due autobus in direzione Monterotondo, uno sulla direttrice Nomentana che collega anche altre località come Mentana e Fonte Nuova alla città, e uno sulla direttrice Salaria. Inoltre, essendo la città polo didattico con numerosi licei e istituti di istruzione superiore, durante il periodo scolastico sono attivi altri trasporti extraurbani, sempre gestiti dalla Co. Tra.L. con linee da e per Castelchiodato, Palombara Sabina, Montorio Romano, Monteflavio, Moricone, Nerola, Fara Sabina, Montelibretti, Morlupo e Castelnuovo di Porto. Inoltre la città è collegata anche con i comuni di Sant’Angelo Romano, Guidonia e Tivoli. Altri comuni che invece non sono collegati direttamente dal servizio pubblico regionale, si sono attrezzati con autolinee gestite da privati. Sulla via Salaria, a Monterotondo Scalo, passano gli autobus da e per Rieti. I trasporti urbani interni sono gestiti dalla ditta Rossi Bus con 4 linee urbane:
LINEA 1- Monterotondo via J.F. Kennedy- via San Martino- zona industriale- stazione FS
LINEA 2- Monterotondo via Corsica- Borgonovo- stazione FS percorso via Salaria
LINEA 2/- Monterotondo via Corsica- stazione FS-Piedicosta- San Luigi- Monterotondo via Corsica
LINEA 3- circolare Monterotondo piazza del Mattatoio- Centro- Cappuccini- Monterotondo piazza del Mattatoio
Sempre il Cotral gestisce la navetta locale, che serve ai comuni di Mentana e Fonte Nuova, e alle loro frazioni per raggiungere la stazione FS di Monterotondo, con le seguenti linee:
XII Apostoli-Mentana-Monterotondo FS
Fonte Nuova-Mentana-Monterotondo FS
Santa Lucia di Fonte Nuova-Molette-Mentana-Monterotondo FS
Castelchiodato-Santa Lucia-Mentana-Monterotondo FS
La stazione Monterotondo-Mentana (la scritta del Comune confinante per anni sul fabbricato della Stazione FS è sparita al termine di un recente restauro) consta di 2 banchine, per complessivi 3 binari nonché di due parcheggi di proprietà della provincia di Roma, in dotazione al comune di Monterotondo. Fa scalo a Monterotondo-Mentana la linea FR1 (Orte – Fara Sabina/Poggio Mirteto – Fiumicino Aeroporto).

Redazione

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