ROMA-Incalza la moda delle primarie per scegliere il candidato premier. È partito il Pd che vede contrapposti il vecchio, Bersani, e il giovane, Renzi, per la corsa alla conquista delle leadership del centrosinistra.
Ora tocca al Pdl dare vita alle primarie per la scelta del premier. Ieri Berlusconi ha dato la notizia del suo passo indietro e la ricetta delle primarie anche per il Pdl.
“Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge. Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora – ha detto Berlusconi – Non ripresenterò la mia candidatura a Premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un po’ di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusività. Con elezioni primarie aperte nel Popolo della Libertà sapremo entro dicembre chi sarà il mio successore, dopo una competizione serena e libera tra personalità diverse e idee diverse cementate da valori comuni. Il movimento – conclude Berlusconi – fisserà la data in tempi ravvicinati (io suggerisco quella del 16 dicembre), saranno gli italiani che credono nell’individuo e nei suoi diritti naturali, nella libertà politica e civile di fronte allo Stato, ad aprire democraticamente una pagina nuova di una storia nuova, quella che abbiamo fatto insieme, uomini e donne, dal gennaio del 1994 ad oggi.
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