ROMA-Si sta aprendo quella falla che presto porterà l’Europa nella più grande rivoluzione sociale mai vista dal dopoguerra. È assurdo che l’economia dei singoli stati possa reggere a lungo chiedendo in giro per il mondo soldi ai mercati che vogliono la fine delle democrazie con la complicità dei politici europei tutti. La Grecia diventerà il simbolo della nuova Europa, perché se la Grecia esce dall’euro, giro di pochi anni sarò un paese come l’Argentina, con un Pil da fare invidia come lo è oggi l’argentina. Purtroppo i popoli fino ad oggi sono stati ostaggi di una democrazia dittatoriale che ha deciso senza interpellarli sul loro futuro. Ma se questi popoli escono dal sonno profondo, allora le conseguenze possono rivelarsi assai disastrose. La dimostrazione della grande disperazione la sta dando proprio la Grecia. Un paese stremato e ridotto alla fame, viene colpito ulteriormente dal governo in carica per ordine e conto dell’Europa. Misure drastiche per salvare la nazione dice il governo, semmai per garantirsi gli aiuti europei per sopravvivere solamente qualche mezzo anno e poi ritrovarsi a punto e a capo. Infatti i provvedimenti chiesti dall’Europa e che ha approvato con 153 voti a favore poco dopo la mezzanotte locale l’atteso pacchetto di misure di austerità considerato dalla troika (Ue, Bce e Fmi) indispensabile per concedere alla Grecia un’altra tranche di aiuti da 31,5 miliardi di euro e salvare il Paese dal fallimento. Il governo ha approvato un pacchetto di provvedimenti che prevede: innalzamento dell’età pensionabile da 65 a 67 anni, taglio secco ad assegni previdenziali del 10%, tredicesima e quattordicesime annullate, 45mila dipendenti pubblici licenziati o ricollocati in tre anni; ridotti gli “stipendi speciali” per militari, magistrati e medici tra il 2 e il 30%; gli statali in mobilità avranno la busta paga decurtata di un quarto, liberalizzazioni per quattordici professioni e alcuni settori. La Grecia già è sull’orlo della fame, come può sostenere altri sacrifici? Non è che questi politici che guadagnano un sacco di euro, fanno i conti in tasca sempre a chi sta male perché non possono capire la sofferenza di chi vive di stenti? Tutto ciò, ma non solo in Grecia, è diventato insostenibile. La strada dell’austerità condotta finora dalla Germania, che ormai detta leggi senza che nessuno possa obiettare, ripeto, porterà alla più grande rivoluzione sociale dei tempi moderni. Ed ieri ad Atene si sono visti le prime avvisaglie di una tensione sociale che sta per esplodere del tutto. Ieri la Tensione nella capitale greca è arrivata alle stelle nel secondo giorno di sciopero generale. La polizia e’ intervenuta in piazza Syntagma e ha usato lacrimogeni per disperdere i manifestanti che avevano lanciato bombe molotov e pietre verso la sede del Parlamento. Centomila persone sono scese in piazza per protestare contro le nuove misure di austerità che il governo vuole imporre.
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