Lara Saint Paul: “La bianca dalla voce nera”
Febbraio 1968. Sanremo. Nel salone delle feste del Casinò, cantanti affermati ed esordienti ,in gara alla diciottesima edizione del Festival della canzone italiana,provano accompagnati dai loro musicisti,a poche ore dalla trasmissione della prima serata.

Febbraio 1968. Sanremo. Nel salone delle feste del Casinò, cantanti affermati ed esordienti ,in gara alla diciottesima edizione del “Festival della canzone italiana”,provano accompagnati dai loro musicisti,a poche ore dalla trasmissione della prima serata. Esibitasi la coppia Adriano Celentano-Milva, congedata dai conduttori, Pippo Baudo e Luisa Rivelli, gli artisti Louis Armstrong e Lara Saint Paul si apprestano ad entrare in scena, accompagnati dalla jazz-band di Henghel Gualdi. Quindi, introdotti dalla rituale presentazione, eseguono a turno, come da regolamento, il brano “Mi va di cantare”. Terminata l’esecuzione di Armstrong, la Saint Paul si dispone sul palcoscenico, mostrandosi visibilmente emozionata. Infatti, intonata la prima strofa, chiede all’orchestra di fermarsi per ricominciare daccapo. “Sorry!…” , sussurra, rivolgendosi timidamente al cantante di “What a wonderful world”, accomodatosi in platea . “Bene, ricominciamo!…”, esorta l’orchestra, il maestro Gualdi, dandole il via con un movimento della sua bacchetta. La cantante, allora, sempre più provata e innervosita dalla presenza di Armstrong, si arresta nuovamente, suscitando le proteste del direttore artistico e organizzatore della manifestazione, Gianni Ravera. “Be’, insomma, signorina!…ma cosa sta facendo?…forse, lei, non si rende conto di dov’è…guardi che non siamo alla “Corrida” di Corrado…guardi che , questa, è una gara importante, per professionisti veri, non per dilettanti!…”. “Stooop, please!…”, esclama concitato Armstrong, accorrendo in soccorso della Saint Paul, palesemente in difficoltà. “Mio italiano, non essere molto good, ma io parlare stesso…dire che ragazza essere in emozione per questo momento…tu dare altra chance lei…Mrs Saint Paul, tu no agitare per mia presenza…canta libera…well?…Go,Mrs Saint Paul, go!…”. “Grazie , Mr Armstrong!…ora, io canterò per lei!…” , compita in preda ai lucciconi, l’artista, prima di iniziare a cantare. Poi, eseguito finalmente per intero il brano, tra gli applausi degli astanti, tecnici e musicisti, riceve una sorpresa. Difatti, Armstrong, allontanatosi dalla platea, raggiunge il palcoscenico per complimentarsi. “You are wonderful…brava!…Tua voce è speciale!…perché tu così tanta paura me?…mia voce no come tua…mia vera voce è tromba!…Tu canta con anima , soul…capisci?…tu bianca, con voce nera!…”.
“Nella mia lunga carriera ho conosciuto molti bravi cantanti che hanno lavorato con me, ma tra tutte , a mio parere , Lara Saint Paul è la migliore, perché è veramente un’artista completa e ha il dono della simpatia”. Così si esprimeva , a proposito della cantante italiana, il musicista e interprete jazz statunitense Louis Armstrong, a pochi anni di distanza dalla partecipazione, in coppia con quest’ultima, al Festival di Sanremo. Nata ad Asmara il 31 marzo del 1945, da madre eritrea e padre emiliano (di Fusignano in provincia di Ravenna), Silvana Areggasc Savorelli, questo il vero nome dell’artista, mostra sin da bambina un’attitudine per il canto , che da passione trasforma in mestiere, quando nel 1962, a soli diciassette anni, debutta al Festival di Sanremo con lo pseudonimo di “Tanya”, presentandosi in gara con il brano : “I colori della felicità”. Esclusa dalla finale, sebbene delusa dall’ esperienza, non desiste dall’intento di conquistare la scena canora, partecipando nel 1967, con il nome d’Arte di “Lara Saint Paul”, alla quindicesima edizione del Festival della canzone napoletana , con la canzone “Te faje desidera’”, eseguita in coppia con Anna German. Ma è solo con il ritorno in gara al “Festival dei fiori” 1968,( il primo di una lunga serie a conduzione Baudo), che si afferma come “interprete bianca dalla voce nera”, avendo cantato, in abbinamento al musicista jazz statunitense Louis Armstrong, il brano “Mi va di cantare”, classificatosi al tredicesimo posto. Notata in quell’occasione dai dirigenti Rai, tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta, diventa “prima donna” di varietà del primo canale(tra i quali: “Quelli della domenica” e “La domenica è un’altra cosa”, quest’ultimo accanto a Raffaele Pisu). Tuttavia, malgrado gli impegni televisivi, non tralascia la carriera di cantante, prendendo parte , a diverse a gare ( si presenta a “Canzonissima”1971 , con il brano “Strano”, scritto da Tony Cucchiara e alle edizioni 1972 e 1973 del Festival di Sanremo, con le canzoni : “Se non fosse fra queste mie braccia lo inventerei” e “Una casa grande”). In seguito, pubblicato l’album “Recital at the Festival the Golden Orpheus”, conquista il pubblico dei paesi dell’est Europa, interpretando classici come : “If I Couldn’t Help Weeping”, “Hello”, “Lucia”, “Do Belive Me”. Proiettata ormai sulla scena internazionale, nel 1973 duetta con Quincy Jones, incidendo i brani: “Non preoccuparti” e “Adesso ricomincerei”, preludio a una numerose tournée in giro per l’Europa, l’America e il Sudamerica, nel corso delle quali divide il palcoscenico con artisti del calibro di Bill Conti, Ray Charles, Stevie Wonder, Henry Mancini e The Pointer Sister. Legatasi al produttore e impresario teatrale Pier Quinto Cariaggi, (che sposa e da cui ha due figlie), nel 1977 fonda una propria etichetta, la “Lasapa”, casa editrice e discografica, con cui nel corso del decennio Ottanta incide numerosi dischi, cimentandosi in generi e stili diversi quali il gospel, il funky, il soul e la disco music. Conosciuto Frank Sinatra , grazie al marito, artefice del ritorno in Italia di “The Voice” nel 1986, stringe con quest’ultimo un’amicizia, che prosegue ininterrotta fino alla sua scomparsa. Eclettica e curiosa, sperimenta nuovi ambiti come il giornalismo e il design, rimanendo affascinata dalle lezioni di aerobica dell’attrice Jane Fonda, frequentate a Los Angeles, durante un soggiorno. Decisa a importare nel Belpaese la disciplina, ancora sconosciuta, realizza a tal fine videocassette-tutorial, libri e dischi, diventando ,nel giro di poco tempo, per le signore e signorine dell’epoca, un’icona del benessere fisico. Vinto un Disco d’Oro e il Festival di Tokyo con un album dedicato proprio all’aerobica(“Aerobic Dance”), nel 1988 torna sul piccolo schermo in veste di conduttrice dei collegamenti realizzati per il Festival di Sanremo. Protagonista di tour e live, come il “Lara Super Special”, trasmesso in televisione da diciotto paesi del mondo, negli anni Novanta si cimenta con la regia , girando insieme con il marito, il documentario “The best is yet to come”, incentrato sulla vita e la carriera del tenore Luciano Pavarotti. Ospite, a partire dal Duemila, di programmi televisivi e talk show, nel 2013, durante la messa in onda della trasmissione “Domenica In”, condotta da Lorella Cuccarini, confessa di versare in condizioni economiche di grave indigenza a seguito della morte del marito. Assegnataria di un vitalizio straordinario, previsto dalla legge Bacchelli, nel 2017 scopre di essere affetta da un cancro all’intestino che ne debilita le condizioni fisiche, ulteriormente compromesse da un ictus. Spentasi l’8 maggio scorso, all’età di settantatré anni, presso l’ospedale di Casalecchio di Reno (Bologna), in cui era ricoverata da mesi, è stata definita dal giornalista musicale Mario Luzzatto Fegiz : “Personaggio insolito, dalla timbrica e dai virtuosismi ineccepibili”, mentre dalle colonne di un quotidiano, qualcuno ha levato un commiato struggente : “Con lei, sen’è andato un riflesso bello e memorabile dell’epoca che dal bianco e nero è passata al colore, nella musica, in tivù e nella vita di una generazione”.