Le Fondazioni: un altro strumento caro ai politici
ROMA- Le fondazioni sono un altro cancro costruito ad arte dai politici, ed ottengono fondi di ogni tipo per il loro sostentamento o altro. Ma se analizziamo a fondo queste strutture si capisce che sono tutte in mano alla politica e i politici.

ROMA- Le fondazioni sono un altro cancro costruito ad arte dai politici, ed ottengono fondi di ogni tipo per il loro sostentamento o altro. Ma se analizziamo a fondo queste strutture si capisce che sono tutte in mano alla politica e i politici. Per esempio, il 13,75% fra gli incarichi dirigenziali (dietro a politici e imprenditori), sale al 49,65% per gli incarichi di ricerca. E ancora, delle 985 persone che ricoprono incarichi dirigenziali o di rappresentanza per cui è stato possibile rintracciare la professione, il 51,88% sono politici. Percentuale di politici che scende al 24,87% per gli incarichi di ricerca, e al 28,88% per le altre mansioni (revisori dei conti, staff, ecc.). È quanto ha analizzato l’associazione Openpolisin, che pone l’accento su strutture che vedono al centro gli interessi dei partiti e dei politici, come evidenziano i numeri.
All’interno delle fondazioni c’è una forte presenza dei politici negli incarichi dirigenziali e di rappresentanza (generalmente intorno al 51,88%), è molto più forte nelle strutture che fanno aggregazione politica, salendo al 67,77%. Di direzione opposto invece la variazione quando si analizzano solo le realtà che fanno formazione/ricerca o policy making tematico, per cui scende al 40%. Più di 100 i think tank censiti, ma variano in natura e attività svolta. Dai centri di ricerca, alle componenti di partito passando per organizzazioni di policy making tematico.
Nel nuovo studio sul mondo di think tank, fondazioni e associazioni politiche, il bacino delle strutture analizzate si è ampliato (sia per scelta metodologica che per una crescita del fenomeno), e dalle 65 organizzazioni di partenza si è superato quota 100. Per meglio comprendere la complessità del fenomeno è diventato quindi necessario classificare le organizzazioni per tipologia. Nonostante tutte le strutture abbiano un qualche tipo di collegamento con la politica, infatti (dalla presenza più o meno numerosa di politici negli organi dirigenziali al chiaro collegamento a partiti nazionali passando per l’appartenenza a network europei), non tutte svolgono lo stesso tipo di attività.
Il 52,94% delle strutture censite nascono come luogo di aggregazione politica o come componente di partito, tipologia di gran lunga più comune. A prova di quanto il fenomeno sia cambiato negli anni, il 77,27% delle organizzazioni nate fra il 1950 e il 1999 rientrano nella categoria “formazione politica e ricerca accademica”, tipologia che negli ultimi 17 anni è diventata secondaria con l’esplosione delle strutture puramente di aggregazione politica (nate per il 93% post 2000). Le strutture che fanno policy making tematico sono il 14,71% del totale.