Lettera aperta a Grillo: generalizzare costa caro
ROMA- L’articolo di ieri su libero è di cattivo gusto, su questo non ci piove, ma è anche vero che adesso bisogna dare una sterzata al movimento, altrimenti la fine diventa inevitabile.

ROMA- L’articolo di ieri su libero è di cattivo gusto, su questo non ci piove, ma è anche vero che adesso bisogna dare una sterzata al movimento, altrimenti la fine diventa inevitabile. Oggi libero torna sulla questione, e pubblica un servizio che mette in evidenza tutte le dicerie di Grillo indirizzate alle donne della politica. Per carità, le sapevamo, non c’era bisogno di libero per conoscerle. È chiaro che il nuovo affondo è servito per ricordare a Grillo quello che lui ha detto sulle donne.
Tralasciando la spettacolarizzazione della politica di questi giorni attraverso le liste di Di Maio, affondi di libero, bugie dei big di partito, dietro rimangono i problemi dei cittadini che, ormai, non sopportano più nessuno.
A Grillo però va detto che la deve smettere di fare della politica uno spettacolo, ci sono cose serie d’affrontare che vanno prese per il petto e, forse, insieme a tutti, seriamente. Bisogna smetterla di rendere tutto uguale, anche negli affondi continui indirizzati ai giornalisti. Grillo deve imparare a fare le distinzioni, a non generalizzare. Ci sono i giornalisti che accusa lui, ma ci sono migliaia di giornalisti che ogni giorno si fanno il mazzo così per quattro spiccioli. Ci sono giornalisti che rischiano la vita per portare a galla verità, che nemmeno la magistratura riesce a resuscitare. Ci sono giornalisti in gamba che danno anche spazio alle parole del M5S. Ma per Grillo esistono i giornalisti e basta, e sono tutti uguali, nessuno si salva.
La distinzione evita malintesi, offre correttamente l’idea delle professione, e non rende tutti uguali. E come dire, i politici sono tutti una “chiavica”, è chiaro che anche i parlamentari del 5S sono politici, quindi sono anche loro “chiaviche” del condominio Montecitorio. Se non si fa una distinzione tutto appare simile. Sappiamo bene che non è così: persone oneste ci sono nei partiti come ci sono nel M5S, purtroppo è il sistema che li isola. Nel M5S ci sono bravi uomini e donne che sono preparate e possono contrastare professionalmente gli uomini e donne dei partiti, ma ci sono pure tantissimi impreparati e incapaci di fare politica, però sono lì e dicono di fare politica. Insomma, fare la distinzione aiuta a essere corretto nei confronti di chi svolge un ruolo all’interno delle professioni italiane.
Grillo la deve smettere di continuare a dire che gli altri sono, perché anche il M5S è, perchè nel movimento ci sono uomini e donne che hanno portato le bandiere degli altri partiti, quindi bisogna cambiare l’istinto provocatorio, con un istinto più serio e propenso a dare valore a chi lo deve ricevere. Fare di tutta un’erba un fascio, è la forma peggiore per costruire il futuro. Se oggi gli elettori italiani credono ancora nel cambiamento attraverso il movimento, presto prenderanno le distanze perché si stancheranno delle solite litanie di Grillo. In un certo senso la stessa sorte che è toccata alla sinistra italiana: per loro tutti quelli che facevano impresa erano evasori e vivevano sulla pelle dei lavoratori. Invece le imprese procuravano lavoro e i partiti di sinistra e i sindacati lo toglievano, se ne sono accorti i lavoratori, e sono stati messi alla porta i partiti di sinistra e i sindacati. Caro Grillo, cambia atteggiamento, perché in Italia sono nati tanti partiti, hanno raggiunto pure il 15% di consensi, ma sono spariti tutti. Gli italiani ascoltano, ma quando si stancano, chiudono la porta in faccia. Sappilo.