Una manovra che guarda più agli interessi elettorali che ai cittadini
ROMA – Con il centrosinistra al governo ci siamo abituati ormai a vedere manovre farlocche che guardano nello specifico agli interessi elettorali che a quelli dei cittadini.

ROMA – Con il centrosinistra al governo ci siamo abituati ormai a vedere manovre farlocche che guardano nello specifico agli interessi elettorali che a quelli dei cittadini. Anche quella del governo Gentiloni ha un occhio puntato sulle elezioni e non a quelle che sono le reali difficoltà dei cittadini.
Quella che sta per essere varata dal governo è una manovra che ha puntato su tagli a manca e a destra ma alla fine lascia che sia il prossimo governo ad avere le difficoltà per tirare avanti al carretta. Purtroppo l’Italia sta rovinata e non può permettersi strategie attendiste e ‘scarica barile’: la stima del debito pubblico pesa per il 130% del Pil nel 2018 (nel 2007 era al 99,8%) e siamo il fanalino di coda d’Europa per la crescita e per l’alto tasso di disoccupazione, attualmente intorno all’11%, secondo le ultime stime dell’Unione Europea.“
La crisi degli ultimi anni, la peggiore dal dopoguerra, ha portato i diversi governi a cercare di dare sostegno alle banche in fallimento, alle grandi industrie, ma per le fasce più deboli del paese non c’è stato mai un euro che potesse sostenerli portando ad un impoverimento della popolazione e mancanza di occupazione. Un circolo vizioso che la politica italiana non ha voluto interrompere.
Le risorse messe in campo dalla Manovra di quest’anno (15,7 miliardi di euro) sono di nuovo impegnati per impedire l’aumento dell’Iva. Ritornano gli incentivi per le assunzione che non hanno l’effetto di creare lavoro a lungo termine ma soltanto tappare i buchi perché il lavoro a tempo indeterminato non cresce. Incentivi che riducono il costo del lavoro, ma non aumentano i salari, e nello stesso tempo non creano lavoro stabile ma solo precarietà. Le coperture (incerte) sono affidate all’indebitamento, a maggiori entrate fiscali, alla riduzione della spesa pubblica e alle privatizzazioni. Insomma, un impianto che può tappare qualche buco, ma non certo rilanciare l’economia del Paese, che continua ad essere pericolosa per l’intero popolo italiano.