Alcune regioni pronte a far riaprire bar, pub, ristoranti, parrucchieri, gelaterie, pizzerie
C’è un discorso diverso tra regione e regione, quelle del sud, che hanno contagio zero o al minimo, hanno un vantaggio sulle regioni del nord che attualmente combattono ancora con un numero elevato di contagi.

C’è un discorso diverso tra regione e regione, quelle del sud, che hanno contagio zero o al minimo, hanno un vantaggio sulle regioni del nord che attualmente combattono ancora con un numero elevato di contagi. Come già ampiamente scritto dalle colonne di questo giornale, la strada maestra è la regionalizzazione delle riapertura. I contagi in Calabria e in Campania, come anche in Puglia e Sicilia, non solo gli stessi di Piemonte, Lombardia e Veneto, quindi la differenziazione della ripresa è l’unico modello da seguire. Si doveva fare già prima, ma il governo ha temporeggiato portando le aperture per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pizzerie, parrucchieri, barbieri e centri estetici, per il 1° giugno. Negli ultimi giorni il governo ha capito le ragioni delle regioni meno contagiate ed ha cercato di correre ai ripari, quindi sta trovando accordi per anticipare tutte le aperture forse già dal 18 maggio.
Si studiano tutte le misure di prevenzione per far ripartire in sicurezza anche queste attività. Il distanziamento tra i tavoli, ma ancora non c’è una linea guida comune sul distanziamento. C’è chi parla di un metro, chi di due metri. Si studia un percorso di regole per i clienti come l’obbligo di lavarsi le mani e indossare la mascherina, numero massimo di persone nel locale e corsie differenziate per l’entrata e l’uscita. All’interno ci dovranno poi essere segnaletiche orizzontali, ad esempio per le file alla cassa. A ogni operatore verrà misurata la temperatura all’inizio del turno di lavoro. Per i parrucchieri ed estetisti il comitato tecnico scientifico ha raccomandato massima cautela visto l’inevitabile contatto diretto tra l’operatore e il cliente. Le regole dovrebbero essere particolarmente stringenti: possibilità di ricevere un cliente alla volta con l’obbligo di mascherina, guanti e visiera. Locali sanificati più volte nel corso della giornata e strumenti sterilizzati dopo ogni trattamento. Insomma, nulla sarà come prima, perlomeno finché non si sconfigge del tutto il virus, ma è un modo per ripartire e cercare di ritornare a vivere seppur con enormi difficoltà cui non eravamo abituati.