Continuano a raccontare menzogne
ROMA -I dati emersi dalla corte dei conti la dicono lunga su come sta messa l’Italia. Evidentemente i politici devono affrontare la campagna elettorale e quindi hanno l’urgenza di nascondere quello che sta accadendo alla nazione. La campagna elettorale italiana non interessa

ROMA -I dati emersi dalla corte dei conti la dicono lunga su come sta messa l’Italia. Evidentemente i politici devono affrontare la campagna elettorale e quindi hanno l’urgenza di nascondere quello che sta accadendo alla nazione. La campagna elettorale italiana non interessa solo la politica italiana, ma anche l’Europa inizia ad avere il chiaro timore che qualcosa possa succedere dopo la tornata elettorale del 2013. Anche l’Europa, in effetti, teme il peggiorare della situazione politica in Italia con decisioni popolari che impediscano il prosieguo del fallimento del progetto europeo. Teme la spinta fuori dagli schemi classici del potere politico italiano, che possa portare dritti ad un referendum per abbandonare la zona euro e uscire definitivamente dal baratro rifiutando di pagare il nostro debito. Si paventa, nel concreto, l’ipotesi che l’affanno di cui siamo vittime non può finire nel 2013, come non può finire nemmeno nel 2014, tuttavia la classe dirigente continua a nascondere quella che è la realtà dei fatti: un paese irrigidito dalla pressione fiscale finisce per non avere più disponibilità economiche per avviare i consumi.
In secondo luogo la situazione lavorativa del bel paese non è affatto rassicurante: chiudono i commercianti, chiudono gli artigiani e le Pmi, chiudono le grandi imprese, insomma chiude la banca che da i soldi allo stato per pagare il debito e mandare avanti la nazione. Una situazione che non rallegra nessuno. Mette però in discussione l’ottimismo di Monti e le propagande fatte da partiti che vogliono ancora Monti al governo. Ciò significa che la politica sa per certo che il popolo arriverà ad aprile del 2013 sotto una spinta di disperazione che mette in discussione gli equilibri che una volta c’erano tra cittadini e potere politico. Allora si continua a predicare un credo a cui nessuno crede più perché i fatti sono ben diversi dalle menzogne che i politici vanno raccontando nei salotti televisivi.