acciamo come l’Argentina che viaggia al +8% di Pil
ROMA –“Preferisco avere un’inflazione altissima e spropositata se so che la disoccupazione dal 34% e scesa la 3,5%, che la povertà è diminuita del 55%; che il Pil viaggia di un +8% annuo; che la produttività industriale è aumentata del 300%; che c’è lavoro in argentina, c’è mercato per tutti e

ROMA –“Preferisco avere un’inflazione altissima e spropositata se so che la disoccupazione dal 34% e scesa la 3,5%, che la povertà è diminuita del 55%; che il Pil viaggia di un +8% annuo; che la produttività industriale è aumentata del 300%; che c’è lavoro in argentina, c’è mercato per tutti e il mio popolo è molto ma molto più felice di prima e non avere un’inflazione del 3% come avviene altrove e c’è invece depressione, disperazione, avvilimento e l’esistenza delle persone non conta più”. Sagge parole quella del presidente dell’Argentina Cristina Kirchner. Queste parole la dicono lunga su come sia necessario riprendersi la propria autonomia monetaria. L’argentina è piombata nel 2001 nel fallimento di stato. Dopodiché non ha perso tempo, e come prima iniziativa si è smarcata dal rapporto uno a uno con il dollaro riprendendosi l’autonomia monetaria. La svolta c’è stata in barba a tutti gli scettici che non volevano che l’argentina uscisse da quel rapporto prevedendo grandi catastrofe. Ciò non è avvenuto. L’Argentina adesso è un paese fiorente, e tutto ciò che il popolo aveva perso con la crisi economica che portò al fallimento, l’ha recuperato in pieno. Questo in meno di undici anni, significa che il sacrificio è servito per ritornare ad essere un popolo sano e, soprattutto, libero.
In Europa si grida allo scandalo non appena qualche paese in difficoltà rischia di uscire dalla zona euro. Lo scandalo e l’allarme viene lanciato solamente per indurre alla paura i popoli, ma chi lancia l’allarme sa benissimo che il primo paese che esce dall’euro crea l’effetto domino, poiché la sua economia, dopo una breve parentesi difficile, inizia a cresce con il Pil che aumenta di diversi punti percentuali. Se ciò avvenisse porterebbe chiaramente al fallimento europeo, che vuole gli stati in mano ai mercati finanziari portando lentamente i paesi ad essere schiavizzati e sottomessi alle pretese delle scelte altrui. Chiunque esce dall’euro ne ricava solamente benefici, poiché come primo obiettivo recupera la sovranità monetaria e potrà ritornare a stampare moneta, quindi rimettere in moto l’economia attraverso la propria politica economica senza stare ai ricatti che adesso invece arrivano dall’Europa. Uscire dall’euro è un bene e non un male come vogliono far credere, anzi, è la vera salvezza per uscire dalla povertà in cui si è entrati per colpa dell’euro.