Parete: revoca della confisca dei beni della famiglia Tamburrino e della concessionaria Honda

PARETE-La VIII Sez. della Corte di Appello di Napoli (Presid. De Carolis, Consigl. est. Cioffi, Cons. Gallucci) ha revocato, con provvedimento n°175 del 23 nov. 2012, la confisca di tutti i beni appartenenti alla famiglia Tamburrino, difesa dall’avv. Marco Monaco, in riforma del

Parete: revoca della confisca dei beni della famiglia Tamburrino e della concessionaria Honda

PARETE-La VIII Sez. della Corte di Appello di Napoli (Presid. De Carolis, Consigl. est. Cioffi, Cons. Gallucci) ha revocato, con provvedimento n°175 del 23 nov. 2012, la confisca di tutti i beni appartenenti alla famiglia Tamburrino, difesa dall’avv. Marco Monaco, in riforma del decreto emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 14 luglio 2011 che invece ne aveva disposto la confisca totale.
La vicenda giudiziaria parte nel 2008 quando il primogenito Luigi viene tratto in arresto (con le accuse di associazione a delinquere di stampo camorristico, (estorsione ai danni dell’ing. Emini ed usura) e subito scarcerato dal Tribunale del Riesame di Napoli per mancanza dei gravi indizi di colpevolezza.
In seguito a tale procedura i PM Napoletani chiedono l’avvio della procedura di confisca per tutti i beni, compresa la concessionaria Honda (ritenuta tra le più importanti d’Italia) perché avevano ritenuto che in realtà tutto il cospicuo patrimonio (ammontante ad oltre 10 milioni di euro) fosse di Bidognetti Francesco e che i Tamburrino fossero dei meri prestanome.
Ora la Corte d’Appello ha riscritto completamente la storia della Tamburrino Motor’s ritenendo la piena liceità dello sviluppo patrimoniale della famiglia composta dal padre Salvatore Tamburrino, il primogenito Luigi ed il secondogenito Vincenzo e smentendo la tesi accusatoria che tanto scalpore aveva fatto quando si era proceduto alla apposizione dei sigilli.
Il padre Salvatore aveva dato inizio alla attività imprenditoriale già nella prima metà degli anni ’50 e con anni di intensi sacrifici ha poi fornito le basi ai propri figli perché questi potessero avviare un delle più importanti (forse la più importante) attività imprenditoriali locali ed oltre. Liberi anche i beni della Tamburrino & D’alessio di Luigi D’Alessio che aveva avviato l’attività contigua alla concessionaria Honda con investimenti propri. Quindi si chiude una pagina che ha visto al centro dell’attenzione mediatica la vicenda di una intera famiglia e dell’attività connessa che è fiore all’occhiello dell’economia nel territorio di Parete.