È già la fine del mondo…

Oggi 21 dicembre 2012 secondo la leggenda dei maya ci dovrebbe essere la fine del mondo. Ma non è così, per i maya il cerchio si chiude e si da vita ad una nuova era. La fine del mondo forse ci sarà fra cinque miliardi di anni, quando ci sarà l’evoluzione del sole. La terra ha sempre subito le

È già la fine del mondo…

Oggi 21 dicembre 2012 secondo la leggenda dei maya ci dovrebbe essere la fine del mondo. Ma non è così, per i maya il cerchio si chiude e si da vita ad una nuova era. La fine del mondo forse ci sarà fra cinque miliardi di anni, quando ci sarà l’evoluzione del sole. La terra ha sempre subito le sue fasi evolutive, basti pensare che prima c’erano i dinosauri ed oggi non ci sono, quindi di evoluzioni questo pianeta ne subirà ancora tante.
Ma la vera fine del mondo, lenta ed agonizzante, la sviluppa sempre l’essere umano. Siamo noi comuni mortali che abbiamo offeso il pianeta nel corso dei secoli con azioni che mettono a rischio l’esistenza, come ad esempio l’enorme tasso d’inquinamento. Allora ecco che i tumori ed altre malattie generano la fine lenta della specie umana e animale. Forse il mondo resterà solo. Sì, se continuiamo ad inquinare il mondo, questo pianeta potrà finire, ma non lui, noi stessi ci autodistruggeremo.
Per il resto il mondo sta già finendo lentamente, ci vorranno altri secoli, ma stiamo demolendo i valori umani che sono alla basa dell’esistenza stessa del mondo. Se abbiamo già demolito il valore della famiglia trasformandola in qualcos’altro per mero gusto di cambiare le cose in modo contrario. Ecco, non bisogna attendere la fine del mondo che dovrebbe avvenire oggi con lo scoppio totale della terra. La fine del mondo la viviamo ogni giorno sotto i nostri occhi, perché siamo noi stessi gli artifici della sua fine. E siamo bravi a fare di ogni evento un motivo per fare festa: ieri sera in molte parti del mondo si sono organizzate festeggiamenti per onorare con musiche e balli la nostra fine, dimostriamo che non siamo talmente stupidi da festeggiare la nostra fine. Ecco, vedete, non siamo nemmeno capaci di morire in silenzio.