Sempre più poveri grazie a Monti, Alfano, Bersani e Casini

ROMA-Chiaramente se bisogna dare delle colpe si parte da chi governa, in questo caso il governo monti appoggiato da Pdl, Pd, Udc e il quasi scomparso terzo polo. E per effetto di questa crisi balorda dove tutti i paesi sono intrappolati dalle scelte dei mercati finanziari e delle banche, che sempre più famiglie si avviano verso la povertà parziale o totale.

Sempre più poveri grazie a Monti, Alfano, Bersani e Casini

ROMA-Chiaramente se bisogna dare delle colpe si parte da chi governa, in questo caso il governo monti appoggiato da Pdl, Pd, Udc e il quasi scomparso terzo polo. E per effetto di questa crisi balorda dove tutti i paesi sono intrappolati dalle scelte dei mercati finanziari e delle banche, che sempre più famiglie si avviano verso la povertà parziale o totale.
Ma monti e i suoi alleati hanno ben altro da pensare, euro, mercati, banche, ma di lavoro vero non se ne parla. Ciò si tramuta in mancanza di risorse economiche per soddisfare le esigenze della famiglia e ciò che serve per portarla avanti tasse di monti comprese. Nel 2011, secondo l’Istat, l’11,1% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 8.173mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila). La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, è pari a 1.011,03 euro. I più poveri sono come sempre operai e pensionati, mentre nelle famiglie di dirigenti e impiegati della pubblica amministrazione la povertà non si avverte tanto.
Le famiglie senza occupati né ritirati dal lavoro, famiglie cioè senza alcun reddito proveniente da attività lavorative presenti o pregresse, per le quali l’incidenza della povertà, pari al 40,2% nel 2010, sale al 50,7% nel 2011 fa sapere anche la Cgia di Mestre nella sua analisi. I tre quarti di queste famiglie risiedono nel Mezzogiorno, dove la relativa incidenza passa dal 44,7% al 60,7%. Un aumento della povertà si osserva anche per le famiglie con tutti i componenti ritirati dal lavoro (dall’8,3% al 9,6%), che, in oltre il 90% dei casi, sono anziani soli e coppie di anziani; un leggero miglioramento, tra le famiglie in cui vi sono esclusivamente redditi da pensione, si osserva solo laddove la pensione percepita riesce ancora a sostenere il peso economico dei componenti che non lavorano, tanto da non indurli a cercare lavoro (dal 17,1% al 13,5%). Difficile anche la situazione delle famiglie con un figlio minore, in particolare coppie con un figlio (a seguito della diminuzione di quelle in cui entrambi i coniugi sono occupati e dell’aumento di quelle con uno solo e con nessun occupato), dove l’incidenza di povertà relativa dall’11,6% sale al 13,5%; la dinamica è particolarmente evidente nel Centro, dove l’incidenza tra le coppie con un figlio passa dal 4,6% al 7,3%
C’è poco da sorridere, la situazione peggiora giorno dopo giorno, e gli effetti di questa crisi causata dalla cattiva politica e dai mercati sta diventando devastante. Però i politici continuano a sorridere e prendere stipendi da nababbi intaccando solamente gli interessi dei cittadini rimanendo immuni i loro interessi di casta.