Ritorni il tempo delle coccoleIn evidenza
Un tempo c’erano, facevano parte del costume di una italianità ospitale e sempre pronta a rendere meno amara la vita agli altri, oltre ad essere definiti il popolo più amatore. Mi ha stupito l’iniziativa di una giovane americana che ha aperto un negozio proprio per regalare coccole a pagamento, 60

Un tempo c’erano, facevano parte del costume di una italianità ospitale e sempre pronta a rendere meno amara la vita agli altri, oltre ad essere definiti il popolo più amatore. Mi ha stupito l’iniziativa di una giovane americana che ha aperto un negozio proprio per regalare coccole a pagamento, 60 dollari l’ora, a chi non ne ha. Gli affari vanno a gonfie vele, segno che di coccole nella vita ognuno ha bisogno di riceverne una certa quantità. Uno strumento che riesce a risollevare le persone nei momenti di difficoltà e di solitudine.
I tempi sembrano cambiati, di coccole se ne fanno sempre di meno, e i rapporti sono diventati sempre più distanti, e l’abbandono sembra essere l’unica arma vincente per conquistarsi la libertà. Le coccole non hanno nulla a che vedere con il sesso, quello è tutt’altra cosa. Qui parlo di rapporti umani indirizzati a chi vive una sofferenza dovuta a qualche malattia, oppure alleviare la solitudine a chi non ha più nessuno.
Anche all’interno della stessa coppia le coccole latitano e sembrano essere scomparse dal menage coniugale. Vivere senza sentirsi coccolati a volte lascia desiderare la fine pur di non continuare in silenzio il percorso della vita. Tutti né abbiamo bisogno. Tutti le cerchiamo per sentirci meno soli e sicuri che intorno c’è ancora il circuito dell’amore sprigionato dall’umanità. Anziani, malati, persone abbandonate dalla società, sono soggetti a cui bisogna far sentire che la vita non li ha lasciati soli, quindi regalare una coccola è un dovere di tutti nei confronti di persone a cui il morale può rialzarsi solamente con una semplice carezza e parole di conforto.