Il Paese di Giufà

ROMA-In Italia ogni disputa sul lavoro finisce sempre con una sentenza giudiziaria benevola a favore del lavoratore dipendente, anche quando sono palesi la sua

Il Paese di Giufà

ROMA-In Italia ogni disputa sul lavoro finisce sempre con una sentenza giudiziaria benevola a favore del lavoratore dipendente, anche quando sono palesi la sua negligenza e la sua colpa. Il caso clamoroso di questi ultimi giorni, e che nessuno vuol menzionare perchè ignobile, è quello dei quattro dipendenti dell’aeroporto di Venezia colti a rubare nei bagagli dei passeggeri: proprio “colti sul fatto”, quindi in flagranza di reato. Per questo reato sono previsti l’arresto e l’espulsione immediata, dall’azienda per giusta causa. Ma nel nostro Paese, che noi al sud definiamo “Paese di Giufà” (Personaggio popolare della narrativa, è una delle figure tipiche del finto sciocco, che riesce a proporsi per l’arguzia, l’originalità delle soluzioni e per la comicità che scaturisce dal suo strano agire. Giufà, cerca sempre di farla franca o di ottenere vantaggi), ecco che arriva l’illogico!
I sindacati, datisi da fare, hanno attivato le vie legali, di conseguenza il “magistrato di turno”, ha imposto all’azienda dell’aeroporto la ripresa dei quattro “borsaioli”, senza nessuna restituzione del bottino. Dunque, dopo pochi mesi dall’accaduto, l’azienda che amministra l’aeroporto, e che si è vista disapprovare dal magistrato l’accusa, ha dovuto ritirare il provvedimento, quanto mai legittimo, perchè “l’ufficiale giudicante” ha ritenuto il “furto aggravato”, messo in atto dai quattro dipendenti, una “marachella”, quindi non gravissima da motivare il licenziamento. Come se non bastasse, per una telecamera utilizzata nell’ampio locale dei bagagli dell’aeroporto, in funzione per controllare le valigie giacenti, sopraggiunse consueta la reazione dei sindacati che reagirono al provvedimento, ritenendolo illegittimo perchè disonorava la dignità dei ladri.
Proprio il paese di Giufà!