Pippo Caruso: “Un musicista autentico”

Autunno 1994. Roma, via Col di Lana,quartiere Della Vittoria. All’interno del Teatro di posa della Rai, il conduttore Pippo Baudo presiede, insieme con il musicista e amico Pippo Caruso, le selezioni delle Nuove proposte, in gara alla quarantacinquesima edizione del Festival di Sanremo.

Pippo Caruso: “Un musicista autentico”

Autunno 1994. Roma, via Col di Lana,quartiere Della Vittoria. All’interno del Teatro di posa della Rai, il conduttore Pippo Baudo presiede, insieme con il musicista e amico Pippo Caruso, le selezioni delle “Nuove proposte”, in gara alla quarantacinquesima edizione del “Festival di Sanremo”. Al termine di una breve pausa da una prima serie di audizioni, fa il suo ingresso sul palcoscenico un gruppo , gli “Eco”, presentatisi con il brano “Monica”. “Allora, buongiorno, giovanotti!…eh, quanti siete, una marea?…” , commenta sarcastico il noto presentatore-talent scout, continuando : “Da dove venite?, mettetevi d’accordo su chi risponde, però, mi raccomando!…” . “Sì…Noi siamo gli “Eco” di Testaccio, una band che non fa “eco” a nessuno, appunto, in quanto è alternativa!…”, principia il cantante del gruppo,”Ci esibiamo in locali, pub…a volte, pure in discoteche, se ci chiamano!…la nostra è una musica…come dire?…”alternativa”!…nel senso che , è diversa dalle altre…quindi, nun la puoi capi’ finché non la senti!…”. “Bene bene…dunque ascoltiamola, questa musica “alternativa”….Prego, maestro, accompagni i ragazzi!…” , li interrompe Baudo, esortando a suonare il direttore d’orchestra Pippo Caruso. “No, no, non c’è bisogno, facciamo tutto da noi!…altrimenti il nostro suono “moderno” non si sente, non si capisce!…”, obietta il cantante, causando la reazione concitata del presentatore : “Starete scherzando, spero?…noooo!,non se ne parla proprio, il maestro Caruso è fondamentale!…Dai, ragazzi, su, non perdiamo tempo!…esibitevi come gli altri senza fare i capricci!…”. “No, signor Baudo!, un momento, qui sta l’errore!”, protesta il ragazzo, spiegando: “Noi non siamo come gli altri, noi non ci olmologhiamo al vecchio, allo stantìo…noi siamo “nuovi”, noi siamo il “nuovo”!… e Caruso è il “vecchio”, tanto , troppo vecchio!…”. “Come sarebbe a dire?…”, replica Baudo sempre più adirato, “Guardate che state parlando di un professionista… il maestro Pippo Caruso è un musicista autentico!…Prima di arrivare al suo livello ne dovrete mangiare di polvere!…Il maestro conosce ogni genere di musica e ha accompagnato i più grandi interpreti italiani e starnieri…il maestro sa riconoscere i talenti e se la vostra musica è come voi, posso già intuire quale sarà il suo responso!…E adesso vi prego di cantare , che ci avete fatto perdere quasi tutta la mattinata!…” .
“Pippo Caruso ha segnato la storia della nostra canzone, un’epoca importante dello spettacolo e della cultura in Italia. Con lui, se n’è andato un amico fraterno, sono distrutto” . Con queste parole, il conduttore televisivo Pippo Baudo ha confermato le indiscrezioni riguardo la scomparsa del musicista e direttore d’orchestra, avvenuta il 28 maggio scorso, notizia sulla quale ,per volontà dello stesso, i familiari hanno tenuto il più stretto riserbo. Nato a Belpasso (Catania) il 22 dicembre del 1935, conosce il futuro “Mr L’ho inventato io” del piccolo schermo negli anni dell’università, durante i quali instaura con quest’ultimo un profondo legame d’amicizia, reso ancor più saldo dalla comune passione per la musica classica e lirica. Divenuto fra la fine dei Cinquanta e l’inizio dei Sessanta uno stimato direttore d’orchestra (dirige tra le altre le orchestre Rai di Roma e Milano, quella sinfonica e quella del Festival di Sanremo), nel 1973 è chiamato dall’amico conterraneo, affermatosi nel frattempo come presentatore del primo canale nazionale, ad affiancarlo nella trasmissione “Canzonissima”, in veste di autore e curatore musicale del varietà, per il quale compone la canzone “Ruota libera”, cantata dall’attrice/co-conduttrice Mita Medici. Passato ,dunque, con fortuna dal Conservatorio e dai teatri agli studi televisivi, continua per l’intero ventennio Ottanta/Novanta a impreziosire con le sue note gli spettacoli del “Baudo nazionale” (“Festival di Sanremo”, “Fantastico”, “Serata d’onore”, “Numero uno”, “Domenica In”), contribuendo alla scoperta di showgirl come Heather Parisi e Lorella Cuccarini. Arrangiatore di brani scala hit parade quali : “Johnny Bassotto” di Lino Toffolo, “Isotta” e “La tartaruga” , entrambi di Bruno Lauzi o di sigle televisive come “L’amore è” (composta per la settima edizione di “Fantastico”) e “Perché Sanremo è Sanremo”, (motivetto-spot per il quarantacinquesimo “Festival della canzone italiana”) dirige e accompagna ,nell’incisione di album, artisti di fama nazionale (tra cui: Domenico Modugno, Ornella Vanoni, Mia Martini, Enzo Jannacci, Orietta Berti , Loretta Goggi, Giorgia e Andrea Bocelli) e internazionale (Liza Minnelli, Charles Aznavour, Gilbert Bécaud, George Benson, Pat Metheny, Michael Bolton e Michael Bublé). Autore di colonne sonore per il cinema ( “Maladolescenza” di Pier Giuseppe Murgia, “L’occhio dietro la parete” di Giuliano Petrelli, “Le evase-Storie di sesso e di violenze” di Giovanni Brusadori, “Porca società” di Luigi Russo e “Massimamente folle” di Massimo Troiani), si è congedato dal pubblico nel 2017, firmando in musica l’ultima “Domenica In”, condotta dall’amico di sempre, Baudo. Scomparso lo scorso 28 maggio, all’età di ottantadue anni, nella sua abitazione di Fara in Sabina (Rieti) e ,salutato l’indomani da familiari e amici nella chiesa di Santa Croce di Passo Corese, frazione dello stesso Comune, è stato definito da un critico televisivo : “Il “D’Artagnan del pentagramma”, per quella vaga somiglianza data dai suoi irrinunciabili baffetti e dai capelli ondulati alle spalle. E moschettiere, lo è stato davvero : per anni , infatti, è stato fedele compagno di ventura in tv di Pippo Baudo, dedicando alla musica e al varietà la vita intera”. “Ho saputo la notizia stamattina, ma ho rispettato il silenzio, perché so che lui voleva così”, ha scritto nelle stesse ore, sulla sua pagina social, la cantante Fiorella Mannoia, chiosando : “Ora che la notizia è pubblica,posso salutare un maestro, un musicista autentico, esigente, stimato e ammirato da chi ama la musica e la tratta con il rispetto che merita. E saluto un amico, un uomo di altri tempi, un galantuomo orgoglioso, saluto i suoi occhi curiosi di bambino e l’entusiasmo che metteva in ciò che faceva. Saluto l’insegnamento che ci ha dato è tutto quello che ci ha lasciato. Ciao Pippo, è stato un onore poter lavorare con te, un onore cantarti vicino e vederti dirigere un’orchestra che ti stimava. E’ un ricordo che porterò con me, per sempre”.