In questa Italia dove la sicurezza ormai è un optional
ROMA- Emanuele, il ventenne di Alatri ucciso dal branco, il barista ucciso nel bolognese da un rapinatore, sono due casi in un giro di una settimana che insanguinano la nostra Italia. La sicurezza ormai è diventato un optional a cui decidere se adottarla o no.
ROMA- Emanuele, il ventenne di Alatri ucciso dal branco, il barista ucciso nel bolognese da un rapinatore, sono due casi in un giro di una settimana che insanguinano la nostra Italia. La sicurezza ormai è diventato un optional a cui decidere se adottarla o no. In un paese civile non dovrebbe essere così.
L’ultimo caso, quello di Bologna, dove Davide Fabbri è stato ucciso sabato sera a Riccardina di Budrio, nel Bolognese, con un colpo di pistola durante un tentativo di rapina. Dadive stava lavorando, invece qualcuno che di lavoro fa il rapinatore ha tolto la vita ad un padre di famiglia. Tutto il paese di Budrio si è raccolto per esprimere la propria vicinanza alla moglie di Fabbri e alla famiglia e ha organizzato una veglia a cui hanno preso parte anche le istituzioni. Ma a cosa serve? Nessuna fiaccolata restituisce la vita ad una persona. La solidarietà non servi a chi ha perso un figlio o un marito e un padre.
Non serve a nulla quando la situazione inizia a degenerare poiché la sicurezza, per via di molte persone che circolano liberamente sul nostro territorio e non si sa nemmeno chi sono, fanno quello che vogliono. Stranieri o italiani, questi essere violenti non interessa la vita delle persone, ma interessa continuare a vivere non facendo nulla, ma derubando chi lavora. È lo stato colpevole di quello che sta succedendo. È lo stato che dovrebbe rispondere davanti ad una corte di giustizia per aver leso la vita dei cittadini italiani non garantendogli sicurezza.
