Sbarchi in diminuzione: Sconfitte le Ong, le coop e i sinistroidi buonisti
ROMA- Un fiume di denaro in quattro anni si è riversato nelle casse di chi si adoperava per salvare e sostenere l’immigrazione. Ora, dopo la stretta sulle Ong, il flusso migratorio lentamente si sta arrestando.

ROMA- Un fiume di denaro in quattro anni si è riversato nelle casse di chi si adoperava per salvare e sostenere l’immigrazione. Ora, dopo la stretta sulle Ong, il flusso migratorio lentamente si sta arrestando. La ragione c’è, e sono la montagna di quattrini spesi: 1,3 miliardi, 2,6 miliardi, 3,3 miliardi, 4,2 miliardi. È la spesa annua in euro per l’emergenza migranti sostenuta dal governo italiano negli ultimi quattro anni, una decina di miliardi al netto dei contributi europei.
La vecchia linea politica sull’immigrazione è stata sconfitta. A perdere sono le Ong, le coop e tutti quei partiti che in questi anni hanno sbandierato politiche di accoglienza a tutti i costi. Il dietrofront del governo è dettato da condizioni sfavorevoli che hanno penalizzato sia i partiti sia i politici stessi.
Senza l’immigrazione molti partiti e molti politici avrebbero perso l’argomento per poter parlare, per ricercare visibilità, e costruire quella piramide di consensi. Partiti come la Lega, che hanno costruito molto sul discorso immigrazione perderebbero un forte argomento polemico. Se finisce l’immigrazione andrebbe peggio ai partiti della sinistra che hanno trasformato una tragedia epocale in un modo per attrarre voti. Con la fine dell’immigrazione e la fine vicina di questa legislatura potrebbero finire diverse carriere politiche, tra le prime quella della Boldrini, che dovrà confrontarsi con un elettorato incazzato nero. Insomma, il movimento di persone inizia a perdere forza, e con esso perde forza tutta quel sistema che ha approfittato della tragedia umana di chi fuggiva solo per fare soldi.