Termovalorizzatori No in Campania, la Svezia si riscalda con i rifiuti
Spesso offro al lettore il dissenso personale nei confronti degli ecologisti del NO, elementi di quella filiera di persone e politici che hanno impedito alla Campania di avere tutto quello che gli serve per non finire continuamente nel pantano dei rifiuti.

Spesso offro al lettore il dissenso personale nei confronti degli ecologisti del NO, elementi di quella filiera di persone e politici che hanno impedito alla Campania di avere tutto quello che gli serve per non finire continuamente nel pantano dei rifiuti. La prima cosa che è mancata alla Campania sono stati proprio i termovalorizzatori, come parte necessaria del riciclo dei rifiuti residui ultimi. Non li vogliono, dicono che sono un male, eppure noi continuiamo a distruggere i nostri rifiuti nei termovalorizzatori altrui sparsi in tutta Europa. Mentre gli altri stanno benissimo, noi continuiamo a lottare contro la tragedia infinita dei rifiuti in Campania.
Prendiamo il caso della Svezia, per citarne uno. Una nazione che sui rifiuti ci lucra e non ha mai avuto un secondo di problema. Ma non solo la Svezia, le maggiori capitali e città turistiche del mondo hanno i termovalorizzatori, alcuni di essi posizionati anche sotto le piazze principali e non creano nessun problema. Tornando alla Svezia, essa ha puntato molto sull’interno riciclo, ma non ha mai detto no ai termovalorizzatori. In Svezia ci sono 32 termovalorizzatori che riscaldano 950 mila abitazioni e danno energia elettrica a 250 mila famiglie. Ma la cosa che più fa sorridere: si arricchisce con i soldi nostri, poiché siamo fornitori di rifiuti per la Svezia pagandoli a peso d’oro. Avete capito bene: loro si riscaldano ed hanno energia elettrica, e noi paghiamo.
In Campania, ma possiamo dire che ormai anche nel Lazio la situazione è diventata uguale, nulla è possibile. Escono fuori i soliti ecologisti impazziti e impediscono di realizzare quello che si deve costruire per uscire dall’inferno dei rifiuti e dei roghi. A volte viene il dubbio, o forse è concretezza, che la macchia dei rifiuti fa comodo, altrimenti si perde visibilità e voti. Chi paga l’immagine indecorosa che bisogna registrare ogni qualvolta si crea il disagio della mancata raccolta dei rifiuti, perché non si sa dove metterli, sono i cittadini indifesi. Inoltre i cittadini onesti della Campania sono costretti a pagare costi salatissimi una questione che è tutta figlia di una cattiva gestione dei rifiuti da parte delle classi dirigenti.