Aumentano i prezzi al bar della camera

Vuoi vedere che adesso si lamentano perché il caffè costa troppo? Vuoi vedere che scendono pure in piazza per protestare per l’aumento del caffè? A dire il vero il prezzo è ancora bassissimo visto quanto guadagna un parlamentare.

Aumentano i prezzi al bar della camera

Vuoi vedere che adesso si lamentano perché il caffè costa troppo? Vuoi vedere che scendono pure in piazza per protestare per l’aumento del caffè? A dire il vero il prezzo è ancora bassissimo visto quanto guadagna un parlamentare. Un comune cittadino, in un comune bar, il caffè già adesso lo paga un euro.
Al di là dell’ironia, aumentano i prezzi all’interno del bar della camera dei deputati. Da oggi il caffè costa un euro, gli aperitivi 4,95, una piedina 3,85. Subiscono un rincaro anche i fritti (1,65 euro al pezzo), la pizza (trancio bianca o rossa 1,10 euro, mentre una marinara/capricciosa/funghi/ecc. 2,75 euro), la spremuta (prima 2,50 euro, ora 2,75) , l’acqua (da 50 a 55 centesimi) e la coppetta di frutta (da 2 a 2,20). Se si leggono questi prezzi si capisce che fuori dalla camera i prezzi, per i comuni cittadini, sono molto ma molto più alti. Il listino prezzi del “bar” della Camera ha infatti subìto rincari in media del 10%. Il nuovo tariffario è il frutto della gara vinta dalla Cir Food, cooperativa italiana di ristorazione che si è aggiudicata l’appalto del servizio. Il motivo dei rincari? La scelta di prodotti di maggiore qualità. Roba da non credere, perché prima erano scadenti?
Invece a quanto si apprende, i rincari sono dovuti al fatto che saranno usate più materie prime di origine biologica e certificate Dop e Igp. Inoltre, Cir Food si è aggiudicata il servizio ottenendo il massimo del punteggio qualitativo con la miglior offerta economica”. Il bando di cui si parla è stato indetto dalla Camera nel 2017. La durata del contratto d’appalto è di 48 mesi, valore stimato 25 milioni 300mila euro, come si legge nel documento ufficiale pubblicato sul sito di Montecitorio.