Lo Stato ti deve pagare anche le visite private: ti basta una semplice domanda e ottieni un maxi rimborso | La legge parla chiaro

Le tue visite le paga il governo - pexel - quotidianoitalia.it
Queste visite sono totalmente spesate. Non lo sa nessuno, ma ti spetta un grosso rimborso e non dovrai più pagarle
Le spese mediche rappresentano una delle voci più gravose nei bilanci familiari italiani. Una famiglia deve affrontare ogni mese le rate del mutuo o dell’affitto, le bollette, la spesa alimentare, il carburante e le tante piccole uscite quotidiane che incidono sul portafoglio.
Ma a pesare in modo crescente sono proprio i costi legati alla salute. Tra farmaci, visite specialistiche, analisi e cure di vario genere, la somma finale può diventare insostenibile, soprattutto per i nuclei con bambini piccoli o con persone anziane.
Le famiglie con figli devono spesso affrontare visite pediatriche, controlli odontoiatrici e spese extra per occhiali o terapie. Gli anziani, invece, si trovano a dover sostenere cure croniche che richiedono farmaci quotidiani, esami di controllo costanti e visite specialistiche.
A questi si aggiungono i tempi di attesa del sistema sanitario che, se troppo lunghi, costringono a rivolgersi al privato. È in quel momento che il bilancio familiare salta, perché le tariffe delle prestazioni private sono di gran lunga più alte di quelle a ticket, e spesso inaccessibili per chi vive con stipendi fissi o pensioni modeste.
La difficoltà di sostenere le spese
Il problema si amplifica nelle grandi città, dove la domanda è più alta e le liste d’attesa si allungano. Molti cittadini raccontano di dover aspettare mesi, a volte anche un anno, per una risonanza magnetica o una visita di controllo. In queste condizioni, quando il medico prescrive un esame con urgenza, non resta altra strada che pagare di tasca propria. Ma non tutti possono permetterselo e la rinuncia alle cure diventa una triste realtà.
La cosa peggiore è però che sostenere le spese mediche non è affatto semplice. Le famiglie devono fare i conti con ticket in crescita, con farmaci non sempre rimborsati e con prestazioni che diventano sempre più onerose.
Gli anziani, in particolare, rappresentano la categoria più fragile. Molti di loro, affetti da più patologie, si trovano a dover scegliere quali esami fare e quali rinviare, confidando nelle esenzioni per reddito o per malattia cronica. Tuttavia queste misure non sempre bastano a coprire tutte le necessità, e il rischio è che proprio chi ha più bisogno resti senza cure adeguate.

L’escamotage che ti permette di farti pagare tutto dallo Stato
Eppure esiste un diritto spesso poco conosciuto che può alleviare il peso delle spese private. La legge 124 del 1998 è stata pensata proprio per tutelare i pazienti nei confronti delle defezioni del sistema sanitario nazionale. Oltre a fissare principi importanti, stabilisce che quando un cittadino non trova posto, nei tempi prescritti dall’urgenza indicata sulla ricetta, nelle strutture convenzionate, ha diritto a eseguire la prestazione privatamente e a ottenerne il rimborso. Si tratta di un procedimento immediato, che può rappresentare un aiuto concreto per tante famiglie.
Per ottenere il rimborso servono tre elementi fondamentali. Il primo è la ricevuta della prestazione a pagamento, il secondo è la ricetta originale con indicata l’urgenza, il terzo è una dichiarazione scritta della struttura pubblica o convenzionata che attesti l’assenza di posto nei tempi richiesti. Non bisogna avere timore di richiedere questa documentazione, perché si tratta di un diritto sancito dalla legge e non di una concessione discrezionale. Conoscere e far valere questa possibilità può fare la differenza, soprattutto per chi non ha alternative.