Hai fatto carriera? Era meglio di no: alla tua ex moglie spetta una grossa fetta | Ogni mese devi preparare l’assegno

Quello che non sanno le famiglie - pexel - quotidianoitalia.it
Più sei avanzato con la tua carriera più soldi dovrai rimborsare a tua moglie. Occhio agli assegni, ne staccherai cifre altissime
Il costo della vita è una delle questioni che più preoccupano le famiglie italiane. Tra affitti o mutui, bollette sempre più care e la necessità di garantire ai figli un’istruzione adeguata, il bilancio domestico diventa un campo minato in cui ogni spesa deve essere ponderata.
Non si tratta solo di beni voluttuari o di spese occasionali, ma di necessità quotidiane che non possono essere rimandate. Una delle voci più significative resta quella legata al cibo, che nelle famiglie numerose assume un peso ancora maggiore.
Riempire il carrello della spesa oggi richiede uno sforzo crescente, perché il costo degli alimenti è salito in modo costante e sembra non voler accennare a diminuire.
Per una famiglia con più figli non è solo questione di scegliere prodotti di prima necessità, ma anche di garantire una dieta equilibrata. Frutta, verdura, carne, latticini e pesce rappresentano una spesa imponente, soprattutto quando si cerca di non sacrificare la qualità.
Uno o due stipendi e la difficoltà di mantenere lo stile di vita
Non è raro sentire genitori che raccontano di dover rinunciare a qualcosa pur di non far mancare nulla ai figli. Si tratta di piccoli sacrifici quotidiani che, sommati, delineano un quadro preoccupante. Chi deve pagare la retta della scuola privata, oppure sostenere corsi sportivi ed extrascolastici, sa bene quanto velocemente lievitino le spese. Ma a pesare non è solo l’educazione dei più piccoli. Anche chi si prende cura di genitori anziani o di familiari con problemi di salute conosce bene quanto incidano i costi medici e farmaceutici sul già fragile equilibrio domestico.
Mantenere una famiglia oggi è difficile persino quando entrambi i genitori lavorano. I doppi stipendi consentono di respirare, ma spesso non bastano per affrontare con serenità tutte le voci di spesa. Tra affitti alti, inflazione e imprevisti, anche due salari possono sembrare insufficienti. La situazione diventa quasi insostenibile quando a lavorare è una sola persona. In questi casi il peso delle responsabilità economiche ricade interamente su una figura, generando tensioni e preoccupazioni che finiscono per riflettersi anche sulla vita familiare.
Le difficoltà si amplificano poi in caso di divorzio. Non è raro che oltre alle spese già elencate si debba tener conto anche degli alimenti, che entrano a pieno titolo nelle dinamiche economiche di una separazione. Per molte famiglie questo rappresenta un ulteriore fardello, soprattutto se ci sono figli da crescere e tutelare.

Pagherai ogni cosa
Gli ultimi sviluppi giuridici hanno chiarito che anche se la moglie lavora ha comunque diritto all’assegno divorzile. Questo perché la funzione dell’assegno non si limita a fornire un sostegno economico immediato, ma ha una funzione perequativa e compensativa. In altre parole, serve a riequilibrare le condizioni economiche dei coniugi quando durante il matrimonio uno dei due ha sacrificato la propria carriera per dedicarsi alla famiglia.
Se in quegli anni di rinunce l’altro coniuge ha invece avuto la possibilità di fare carriera, arricchirsi e consolidare il proprio status, la legge riconosce che quel sacrificio va compensato. L’assegno divorzile diventa quindi uno strumento per ristabilire un equilibrio tra le parti, evitando che chi ha rinunciato a una prospettiva professionale resti in una condizione di svantaggio irreversibile. Si tratta di un principio che può sembrare duro, ma che vuole tutelare chi ha investito energie e tempo nella costruzione della famiglia, anche a costo di sacrificare le proprie ambizioni personali.