Dal primo ottobre parte la campagna vaccinale: prima del virus arriva la cura | Anche questa volta non avremo scelta

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Quello che ci aspetta a breve - pexel - quotidianoitalia.it

Si ritorna a temere il covid. Tra poco arrivano nuovi vaccini ed è polemica tra i cittadini. Ritornano anche i vecchi obblighi

Il covid è stato un evento che ha segnato la storia contemporanea in modo profondo. Per la prima volta in epoca moderna l’intero pianeta si è trovato costretto a fermarsi. Le immagini delle città deserte, delle strade silenziose e delle serrande abbassate sono ancora impresse nella memoria collettiva.

Paesi interi chiusi in lockdown, famiglie divise, anziani isolati e scuole chiuse per mesi hanno rappresentato una ferita che non si è ancora del tutto rimarginata. La paura del contagio ha condizionato ogni gesto quotidiano e il virus è diventato sinonimo di incertezza, di ansia e di un futuro sospeso.

In quel contesto drammatico la scienza ha compiuto un passo senza precedenti sviluppando vaccini in tempi record. Una conquista che ha portato speranza, ridotto i contagi e permesso gradualmente di riaprire le attività.

Per milioni di persone la somministrazione delle dosi ha significato un ritorno alla vita sociale, la possibilità di rivedere i propri cari e di riprendere un lavoro che sembrava svanito. Tuttavia non tutto è stato lineare e la diffusione dei vaccini ha portato con sé divisioni e polemiche.

La questione dei vaccini

Con il passare dei mesi, infatti, il tema delle dosi successive ha acceso accesi dibattiti. C’era chi riteneva indispensabile sottoporsi a tutti i richiami disponibili per proteggere sé stesso e la comunità e chi invece ha iniziato a nutrire dubbi sempre più forti. Sono nati così i movimenti contrari, i cosiddetti no vax, che hanno contestato non solo l’obbligo ma anche la stessa sicurezza ed efficacia dei sieri.

Le piazze si sono riempite di proteste, i talk show televisivi si sono trasformati in arene e la società si è divisa tra chi considerava i vaccini uno scudo necessario e chi li vedeva come una minaccia. Per comprendere meglio questa frattura occorre ricordare cosa sono i vaccini. Si tratta di preparati che stimolano il sistema immunitario a riconoscere e combattere un agente patogeno senza provocare la malattia.

Hanno salvato milioni di vite negli ultimi secoli, debellando malattie che un tempo erano mortali. Nel caso del covid, la rapidità con cui sono stati prodotti e la necessità di ripetute somministrazioni hanno però generato diffidenza. Molti hanno accettato, altri hanno rifiutato, creando una spaccatura che ancora oggi fatica a ricomporsi.

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Polemica sui vaccini – pexel – quotidianoitalia.it

Ritorno del dissenso

Adesso, mentre si cerca di dimenticare la fase più buia della pandemia, un nuovo capitolo si apre. Secondo quanto riportato da diverse fonti internazionali, da ottobre è prevista una nuova campagna di vaccinazioni contro il covid. L’ipotesi di una nuova ondata di dosi ha già scatenato le prime proteste in vari paesi, con cittadini che scendono in piazza per manifestare la propria contrarietà. Le scene ricordano quelle viste negli anni più duri dell’emergenza, con striscioni, cori e slogan contro l’obbligo e la gestione sanitaria della pandemia.

In Italia, per ora, il dibattito appare silenzioso. Non si registrano ancora mobilitazioni, né prese di posizione ufficiali, ma il timore è che con l’avvicinarsi dell’autunno la questione possa esplodere di nuovo. Il ricordo dei green pass, delle restrizioni e delle tensioni sociali è ancora vivo e l’annuncio di ulteriori dosi potrebbe riaccendere un conflitto mai del tutto sopito. Quel che è certo è che la pandemia non ha solo lasciato segni sul piano sanitario ma ha anche trasformato in profondità il rapporto tra cittadini, scienza e istituzioni.