La reversibilità? Te la puoi sognare: se perdi il marito perdi anche la pensione | È la legge a stabilirlo

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Se perdi il coniuge non ricevi nulla - pexel - quotidianoitalia.it

Se pensi che alla morte del tuo coniuge ti possa spettare qualcosa, ti sbagli di grosso. La legge non ti lascia proprio nulla

La pensione rappresenta per molti cittadini il traguardo di una vita di lavoro e di contributi versati. È una prestazione economica che viene corrisposta quando si raggiunge una determinata età anagrafica o un certo numero di anni di contribuzione.

In Italia, l’età ordinativa si colloca attorno ai 67 anni, anche se possono esserci variazioni in base alla carriera lavorativa, alla tipologia di contratto, ai periodi effettivamente versati e a specifiche condizioni previste dalla legge.

Non si tratta dunque di una misura uniforme per tutti, ma di un diritto che prende forma da un intreccio complesso di requisiti anagrafici e contributivi.

Il funzionamento della pensione dipende essenzialmente dai contributi che ogni lavoratore ha accantonato nel corso della sua vita lavorativa. Più anni di contribuzione si hanno alle spalle, maggiore sarà l’importo della pensione.

Pensioni e difficoltà economiche

Per molti anziani la pensione rappresenta la principale, se non unica, fonte di sostentamento. Tuttavia, il valore dell’assegno non sempre garantisce un tenore di vita dignitoso, soprattutto quando si vive in città con un alto costo della vita o quando emergono spese impreviste legate alla salute.

È frequente che singoli pensionati e coppie anziane debbano ricorrere a bonus e sussidi, messi a disposizione dallo stato o dai comuni, per integrare un reddito insufficiente. Agevolazioni per le bollette, contributi per l’affitto o sostegni straordinari diventano strumenti indispensabili per riuscire ad arrivare alla fine del mese.

Le difficoltà aumentano quando la pensione deve sostenere una famiglia composta da due persone. Le coppie anziane spesso si trovano in bilico tra il desiderio di mantenere una vita normale e la necessità di ridurre le spese. Ogni scelta, dalla spesa alimentare al riscaldamento, diventa oggetto di valutazioni attente. Eppure, la situazione peggiore si manifesta quando uno dei due coniugi viene a mancare. In quel momento la pensione di coppia si riduce drasticamente e il superstite si ritrova a vivere con un assegno molto più basso, spesso insufficiente a coprire tutte le necessità.

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Dramma per i pensionati – pexel – quotidianoitalia.it

La pensione di reversibilità

In Italia esistono strumenti pensati per tutelare chi rimane solo, ma non sempre garantiscono la sicurezza sperata. La pensione ai superstiti, comunemente conosciuta come pensione di reversibilità, è l’assegno che viene erogato al coniuge o ai figli in caso di decesso del titolare. L’importo varia in base alla composizione del nucleo familiare e alla situazione reddituale, con percentuali che possono ridursi in presenza di altri redditi. Accanto a questa misura c’è la pensione indiretta, che spetta ai superstiti di un lavoratore deceduto che non era ancora pensionato, purché abbia maturato un certo numero di anni di contributi.

Questi strumenti, pur rappresentando un sostegno importante, non sempre riescono a garantire una piena continuità economica. Le regole di calcolo e le riduzioni previste possono determinare assegni molto più bassi rispetto a quanto percepito in vita, lasciando il superstite a fronteggiare nuove difficoltà. Conoscere bene le differenze tra pensione di reversibilità e pensione indiretta, così come le condizioni per accedervi, diventa quindi fondamentale per prepararsi a situazioni che, pur dolorose, non si possono escludere.