Con la scusa della guerra triplichiamo i prezzi: le accise sulla benzina erano solo una farsa | L’accordo segreto per lucrare sulle spalle degli italiani

Siamo stati ingannati - quotidianoitalia.it
Scoperto il segreto dietro i continui aumenti di prezzo. Non te lo potevi immaginare, ma è tutta una gigantesca truffa
In Italia il tema della benzina resta uno dei più delicati e discussi. Il prezzo del carburante, che pesa ogni giorno sui bilanci delle famiglie e delle imprese, sembra non conoscere tregua.
Tra accise storiche mai abolite e oscillazioni del mercato internazionale, i costi alla pompa sono in continuo aumento.
Ogni piccolo rincaro si traduce immediatamente in un salasso per chi si sposta quotidianamente in auto, con effetti a catena su trasporti e sul prezzo finale dei beni di consumo.
Il problema non è nuovo, ma negli ultimi anni si è aggravato in maniera evidente. Le guerre e le crisi geopolitiche hanno innescato squilibri globali, trasformando il petrolio in una variabile instabile.
Le soluzioni degli automobilisti
Accanto alle fluttuazioni del mercato, resta il tema delle accise, un fardello che incide in maniera decisiva sul prezzo finale della benzina. Si tratta di tasse introdotte nel corso dei decenni per far fronte a emergenze e calamità, molte delle quali risalenti a eventi ormai lontani nel tempo.
In questo contesto sempre più incerto, molti automobilisti stanno cambiando rotta. Dopo la metà del decennio scorso si è registrata una crescita costante di chi decide di passare a soluzioni più ecologiche e allo stesso tempo più economiche.
L’installazione di impianti a gpl o metano rappresenta una delle scelte più diffuse, perché consente un notevole risparmio sui pieni e una maggiore stabilità dei prezzi. Le auto ibride, capaci di alternare motore termico ed elettrico, stanno diventando una soluzione popolare soprattutto nelle grandi città.

Cosa è stato scoperto
Eppure, mentre i cittadini cercano soluzioni alternative, emergono verità scomode sul mercato della benzina. Negli ultimi mesi è infatti emerso che le compagnie petrolifere italiane hanno creato nel tempo un vero e proprio cartello. Secondo l’Autorità garante della concorrenza, i grandi colossi del settore avrebbero manipolato i prezzi della benzina, concordando aumenti a tavolino e mantenendo artificialmente alti i costi per i consumatori. Una pratica che avrebbe inciso pesantemente sul portafoglio degli automobilisti, già alle prese con una pressione fiscale e internazionale difficilmente sostenibile.
La notizia ha fatto scalpore: Eni e altre società di primo piano sono finite nel mirino dell’Antitrust, che ha deciso di infliggere multe milionarie. Una vicenda che rischia di cambiare radicalmente il rapporto tra compagnie, istituzioni e cittadini, perché mette nero su bianco ciò che in molti sospettavano da anni: non sempre i rincari erano legati solo a fattori esterni, ma anche a decisioni prese nelle stanze dei bottoni. Adesso il settore è sotto osservazione e la fiducia dei consumatori vacilla, mentre resta la consapevolezza che, almeno per il momento, la benzina in Italia continuerà a essere un bene prezioso, caro e profondamente controverso.