Chiara Ferragni di nuovo a processo: dopo il panettone un altro scandalo | La beneficienza era solo una finzione

Sotto accusa per il Pandoro - quotidianoitalia.it
Il panettone di Ferragni non smette di dare scandalo. Al processo viene fuori tutto. Altro che beneficenza, era un truffa
Chiara Ferragni è, nel bene e nel male, uno dei nomi più noti del panorama mediatico italiano. Imprenditrice digitale, influencer e icona di stile, è riuscita in poco più di un decennio a trasformare un semplice blog di moda in un marchio riconosciuto in tutto il mondo.
La sua storia nasce nel 2009, quando apre The Blonde Salad, uno spazio online dove condivideva look, viaggi e ispirazioni. In breve tempo quel diario digitale diventa un fenomeno globale, aprendo la strada a una nuova figura professionale: quella dell’influencer capace di coniugare immagine, marketing e business.
Ferragni non si limita a collaborare con brand di moda: fonda una sua azienda, costruisce un team di comunicazione e trasforma il proprio nome in un marchio registrato. Il logo con l’occhio azzurro diventa simbolo di un intero universo commerciale, dalle scarpe ai gioielli, fino alle capsule collection con grandi marchi del lusso.
Parallelamente, la sua vita privata, seguita sui social da milioni di utenti, diventa parte integrante del suo successo. La relazione con il rapper Fedez, il matrimonio-evento a Noto e la nascita dei figli hanno contribuito a consolidare la sua immagine di famiglia perfetta 2.0, fatta di spontaneità e glamour.
Il pandoro incriminato
Negli anni, Chiara Ferragni è diventata un punto di riferimento per il mondo della comunicazione digitale: ospite a Harvard per raccontare il proprio modello imprenditoriale, testimonial di campagne sociali e protagonista di un documentario su Prime Video. Tuttavia, il percorso dell’imprenditrice cremonese non è stato esente da scivoloni. La sua figura, costruita sull’immagine di trasparenza e autenticità, ha iniziato a incrinarsi nel dicembre 2023, quando è esploso il cosiddetto Pandoro Gate.
Da quel momento, Chiara Ferragni è apparsa sempre meno sui social. Le sue foto sono diventate rare, i toni più prudenti, le collaborazioni quasi azzerate. Quel feed sempre scintillante, che per anni aveva rappresentato il cuore del suo impero comunicativo, si è improvvisamente svuotato.
Anche il pubblico, abituato a una presenza costante e rassicurante, ha iniziato a voltarle le spalle: i numeri dell’engagement sono crollati, molti sponsor si sono allontanati e l’opinione pubblica, un tempo divisa tra ammirazione e curiosità, si è trasformata in giudizio e diffidenza. Il silenzio digitale di Ferragni, simbolo di un cambiamento di strategia o forse di difesa personale, ha segnato uno dei momenti più difficili della sua carriera.

Gli ultimi sviluppi
Ora, a distanza di mesi, la vicenda giudiziaria è entrata nel vivo. È cominciato il processo a Chiara Ferragni e ad altre due persone: il suo ex braccio destro Fabio Maria Damato e Francesco Cannillo, amministratore dell’azienda Cerealitalia. Tutti sono accusati di truffa aggravata nell’ambito del cosiddetto Pandoro Gate. Secondo l’accusa, i tre avrebbero indotto in errore i consumatori con una campagna pubblicitaria ingannevole, spingendoli ad acquistare i pandori e successivamente anche le uova di Pasqua griffate Ferragni, convinti di contribuire a iniziative benefiche.
La Procura sostiene che Ferragni avrebbe ottenuto un profitto ingiusto di oltre due milioni di euro, mentre i consumatori credevano di sostenere una buona causa. In seguito all’esplosione del caso, l’imprenditrice ha risarcito il Codacons e le associazioni dei consumatori, un gesto che non ha però fermato l’iter giudiziario. Il processo, ora al centro dell’attenzione mediatica, rappresenta un banco di prova decisivo per la regina dei social.