Addio al posto fisso: nessuna garanzia per i giovani | In Italia non c’è più futuro

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La situazione passa da disperata a irrisolvibile. In Italia i giovani non possono sperare più in nulla
Trovare lavoro oggi è una sfida che accomuna ogni categoria, dai neolaureati ai professionisti esperti.
In un mercato sempre più competitivo e incerto, l’occupazione è diventata una sorta di corsa a ostacoli, dove spesso non basta la competenza, la formazione o la buona volontà.
La difficoltà non riguarda solo i giovani alle prime esperienze o chi ha intrapreso percorsi di studio lunghi e specializzati, ma anche chi cerca impieghi più semplici o manuali.
È sempre più comune sentire di aziende che non trovano personale per mansioni basilari, dalla ristorazione ai servizi, passando per l’artigianato o l’assistenza.
La situazione e le soluzioni adottate
Eppure, allo stesso tempo, tanti restano senza occupazione o accettano lavori sottopagati, in attesa di qualcosa di meglio. Una contraddizione che racconta bene il paradosso del nostro tempo: l’offerta c’è, ma spesso non incontra la domanda.
In questo contesto, la fuga dei cervelli resta una ferita aperta per l’Italia. Molti giovani laureati, formati con anni di sacrifici e studi, scelgono di lasciare il Paese per cercare all’estero opportunità più gratificanti e retribuzioni adeguate.
Negli ultimi anni, molti italiani hanno deciso di reinventarsi. L’epoca dei lavori tradizionali, con orari fissi e scrivanie ingombre, lascia spazio a nuove forme di occupazione: artigiani digitali, freelance, creatori di contenuti online, professionisti che uniscono manualità e tecnologia.

La verità sull’occupazione
Negli anni successivi alla pandemia, il mondo del lavoro è stato travolto da una vera e propria valanga di dimissioni. Nel 2021 si è registrata la prima grande Great Resignation, partita dagli Stati Uniti e presto diffusasi anche in Europa e in Italia. Tuttavia, il nostro Paese presenta dinamiche molto diverse da quelle americane. Come spesso sottolineano gli esperti, l’Italia mostra ancora molte ombre e poche luci.
Qui, infatti, molti lavoratori non cambiano lavoro non perché siano più soddisfatti, ma perché il tasso di occupazione resta tra i più bassi d’Europa. Mentre negli Stati Uniti si parla di piena occupazione, in Italia ogni disoccupato compete con almeno altri cinque candidati per lo stesso posto. Questo rende le dimissioni più rischiose e scoraggia molti dal mettersi in gioco. Nonostante tutto, il 2024 ha visto oltre 2 milioni di dimissioni volontarie, soprattutto da parte dei giovani. Una generazione che sembra aver detto addio al mito del “posto fisso” per inseguire libertà, passione e un migliore equilibrio tra vita e lavoro.