Nuovi studi: il virus si diffonde anche nell’aria perché resiste più a lungo
Ormai i contagi e i morti nel mondo non si contano più. In Italia si è raggiunti il picco e i primi risultati, seppur lievi, iniziano a intravedersi. In Spagna la situazione è drammatica: nelle prossime ore il Paese iberico sorpasserà il nostro nel numero dei contagiati.

Ormai i contagi e i morti nel mondo non si contano più. In Italia si è raggiunti il picco e i primi risultati, seppur lievi, iniziano a intravedersi. In Spagna la situazione è drammatica: nelle prossime ore il Paese iberico sorpasserà il nostro nel numero dei contagiati. Anche negli stati Uniti la situazione preoccupare ancora di più. In America si è registrato il triste record di vittime in 24 ore: sono 1.169 gli americani che hanno perso la vita per il coronavirus. E la pandemia in queste ore dilaga.
Come riporta Tgcom 24, ora arriva anche un nuovo studio sulla diffusione da coronovirus. Studi scientifici avrebbero appurato che la diffusione del coronavirus può avvenire anche attraverso l’aria, e non soltanto con il contatto. Anche l’Organizzazione mondiale della sanità è pronta a rivedere le sue misure guida. Lo ha fatto sapere il direttore responsabile dell’Oms, David Heymann, annunciando alla Bbc che “stiamo studiando le ultime evidenze scientifiche”.
Al momento mancano studi scientifici completi e ci vorranno settimane o mesi per averli ma quello che sembra molto probabile è che il virus possa resistere nell’aria molto più tempo di quello che si pensasse.
Ormai tutti ragionano su questo nuovo fattore. Finora l’Oms ha sconsigliato l’uso delle mascherine per tutti, ma solo per i sanitari piuttosto che nei supermercati. Ma coi nuovi dati sulla presenza del virus nell’aria la situazione è diversa. La mascherina potrebbe essere un’arma in più per fermare la pandemia. L’Oms potrebbe quindi tornare sui propri passi e consigliarne se non addirittura imporre l’uso delle mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi di lavoro dove non si può garantire la distanza di un metro tra i lavoratori. E poi anche per i familiari che assistono un contagiato in casa. Tutti in questo caso dovrebbero indossare una mascherina. Ma è il mantenimento della distanza di un metro l’arma migliore per evitare il contagio. E tutti gli esperti su questo sono concordi.
E sulle mascherine resta il dubbio dell’uso sbagliato che la gente ne fa. Molti indossandola pensano di essere al sicuro ma in realtà se il naso viene lasciato scoperto è come non indossarla. A questo si aggiungono gli occhi che restano comunque al di fuori della protezione e sono ugualmente una porta d’ingresso per il virus. Inoltre l’Oms invita le persone a imparare come le mascherine devono essere tolte: la parte esterna non va mai toccata mentre bisogna sempre e comunque lavarsi spesso le mani.
Paolo D’ancona, epidemiologo dell’Iss, ha spiegato a Repubblica che “allo stato attuale delle conoscenze sappiamo che il coronavirus si trasmette prevalentemente attraverso le goccioline nell’aria. Negli ospedali con molti pazienti sottoposti a ventilazione meccanica potrebbe disperdersi anche con aerosol“. È importante conoscere la differenza tra goccioline e aerosol per rendersi conto delle modalità di diffusione di Covid-19. Le prime viaggiano a 1-2 metri dalla persone che le emette, prima di cadere a terra, mentre l’aerosol resta sospeso in aria ed è capace di raggiungere distanze maggiori. Allarme rosso, dunque, per le stanze affollate, dove il virus potrebbe accumularsi nel caso in cui molti soggetti infetti vi rimanessero a lungo.