“CIBI Sì , CIBI NO” Seguire un percorso di salute per il proprio equilibrio psicofisico
NAPOLI- Non ci sono cibi sì e cibi no, quello che conta è un’alimentazione sana, equilibrata, accompagnata da un corretto stile di vita. Questi dovrebbero essere i buoni propositi di ciascun di noi ma puntualmente, quando si “vuol dimagrire”, ci si sente quasi in obbligo di dover soffocare i…

NAPOLI- Non ci sono cibi sì e cibi no, quello che conta è un’alimentazione sana, equilibrata, accompagnata da un corretto stile di vita. Questi dovrebbero essere i buoni propositi di ciascun di noi ma puntualmente, quando si “vuol dimagrire”, ci si sente quasi in obbligo di dover soffocare il gusto e la piacevolezza del palato. Nulla di più sbagliato! Una tavola ricca di colori, sapori e profumi di stagione, significa non rattristarsi, e dover rinunciare a piatti appetitosi, ma piuttosto, diminuire ragionevolmente il girovita. Fare le analisi giuste, affidarsi allo specialista e rieducare il proprio regime alimentare sono i passaggi chiave per ottenere i risultati. Il dottore Luca Tondini, nutrizionista ed esperto in dietoterapia dell’obesità, presso lo studio di Via Sergio Abate al Vomero, ci spiega come acquisire la consapevolezza per il benessere della persona.
Cosa significa mangiare sano?
Le osservazioni sulle eventuali connessioni tra il cibo e la salute dell’uomo non sono recenti .Volgendo uno sguardo al passato, ai tempi dell’ antica Grecia, Ippocrate, considerato il “padre della medicina”, sentenziava“ Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo “. E’, invece, del XIX secolo il famoso aforisma del filosofo Ludwig Feuerbach“ Siamo ciò che mangiamo“. In sostanza nei secoli è sempre stato evidente lo stretto rapporto tra cibo e benessere. Questa antica intuizione è stata sempre più convalidata dalla ricerca scientifica moderna che, ha messo definitivamente in risalto tale correlazione, tanto da poter considerare ormai la corretta alimentazione come prima via di prevenzione e cura di una buona parte delle patologie attuali e future.
Gli studiosi del settore hanno fatto riflettere sul fatto che di pari passo alla globalizzazione nell’ambito socio–economico ci si stia uniformando anche nel modo di mangiare , ma soprattutto che l’obesità ed il sovrappeso con le patologie ad esse connesse stiano aumentando in maniera esponenziale tanto da poter parlare di “Globesity”(obesità a livello globale).
A tal proposito possiamo dire che mangiare sano sia oltre che una virtù una vera e propria necessità , da interpretare con un cambiamento radicale delle proprie abitudini anche di vita, con un ritorno alle abitudini alimentari del passato, quando non esistevano cibi già pronti o pasti veloci e si seguivano le tradizioni tramandate dalla cultura della tavola , e soprattutto si seguiva ad uno dei più importanti comportamenti estrapolati dagli Studi sulla “Dieta Mediterranea” : la parsimonia.
Sarebbe buona norma preferire cereali integrali o legumi , imparare a consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno , facendo attenzione a variare i colori , preferire il pesce come fonte proteica animale , moderare significativamente il consumo di carni rosse evitando quello delle carni trasformate , e moderare il consumo dei dolci e del sale .
Una moderata ma costante attività fisica costituisce, inoltre, un importante corollario a tali raccomandazioni.
Da dove ha origine la cosiddetta Piramide Alimentare ? Ci spiega come si applica ?
Durante il secolo scorso , gli studi e le ricerche in tema di Nutrizione Umana si sono susseguiti sempre più numerosi aumentando le conoscenze e la necessità di sensibilizzare la popolazione verso la una corretta alimentazione . Allo stesso tempo era necessario proporre con chiarezza un modello semplice che riassumesse tutte le indicazioni utili relativamente sano stile di vita alimentare che fosse di soprattutto di facile interpretazione. Nel 1992 il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ideò il primo Modello di Piramide Alimentare, un grafico alla portata di tutti, da interpretare partendo dal presupposto che gli alimenti situati al vertice del solido geometrico siano quelli da consumare in piccole quantità e meno spesso e gli alimenti posti nella parte bassa quelli da consumare con maggiore frequenza e in maggiore quantità . Nel corso degli anni , grazie all’apporto scientifico progressivamente aggiunto al bagaglio di conoscenze in tema Nutrizione , la Piramide Alimentare è stata modificata non solo variando la frequenza e il consumo consigliato degli alimenti , ma anche aggiungendo nella parte bassa del grafico altre voci relative ad aspetti comportamentali e di vita a cui uniformarsi . Ciò mette in evidenza che quando si parla di Dieta Corretta non ci si limita solo a ciò che è giusto o sbagliato mangiare bensì ad un insieme di regole e consigli volti al raggiungimento di un corretto stile di vita complessivo. L’ultimo modello di Piramide Alimentare è stato proposto dagli Studiosi del MedEatResearchdell’ Università Suor Orsola Benincasadi Napoli in occasione dell’Expo 2015 di Milano .In questo grafico, oltre alla stratificazione delle frequenze di consumo degli alimenti quotidiani, con precedenza assoluta a frutta, verdura e cereali integrali, sono state aggiunte voci quali la convivialità, il rispetto delle tradizioni, la stagionalità dei prodotti, elementi basilari, insieme alla dieta, della cultura mediterranea .
Come mantenere il peso forma dopo una dieta ?
Innanzitutto è opportuno chiarire il concetto di peso forma che nella mia esperienza personale non ha mai corrisposto ad un ideale matematico ma ad una condizione di equilibrio tra la forma fisica ed i parametri che indicano la sussistenza di uno stato di salute (quadro analitico di laboratorio , funzioni cardiovascolari , omeostasi ormonale).
In tal senso è sempre più opportuno orientarsi verso un concetto di peso desiderabile o ancora meglio ragionevole che tenga conto dell’età , del sesso e dello stato generale di salute .
Al termine di una dieta il corpo tuttavia mantiene la tendenza a tornare alla situazione di partenza come mettendo in atto un meccanismo di difesa , per cui la stabilizzazione del peso è fondamentale per non incorrere nel fenomeno che in nutrizione viene definito “effetto Yo-Yo”.
A tale scopo è fondamentale che il nutrizionista valuti durante le varie fasi della dieta le variazioni relative alla composizione corporea,con particolare riferimento alla massa magra , massa grassa ed ai liquidi intra ed extracellulare . In particolare, l’obiettivo da perseguire, è quello di mantenere inalterata o meglio incrementare la massa magra, che rappresenta il vero “motore-metabolico” del corpo .
Questa particolare attenzione già di per sé costituisce una premessa importante per evitare il recupero di peso, che si verifica invece inevitabilmente nel corso di diete scompensate che comportano una importante riduzione del tessuto muscolare .
È necessario quindi che alla fine della dieta, il paziente dia molta importanza alla attività fisica, che contribuisce al mantenimento del tessuto nobile del nostro corpo .
Inoltre il percorso dietetico vissuto con il proprio nutrizionista deve costituire per il paziente un modello di riferimento alimentare da seguire per tutta la vita, con eccezioni programmate e comunque sporadiche, nell’ottica di una mentalità alimentare definitivamente acquisita attraverso la “dieta“intesa nella vera accezione etimologica di questa parola ossia quella di una regola di vita.
Di Sabrina Ciani