Conte: un ministro senza voti che ha tradito il M5S

La cosa più sensata sarebbe quella che un primo ministro avesse perlomeno un consenso popolare. Questo non avviene dai tempi di Berlusconi e Prodi. Possiamo dire che sono gli unici che sono stati eletti come Premier di una colazione e poi hanno governato.

Conte: un ministro senza voti che ha tradito il M5S

La cosa più sensata sarebbe quella che un primo ministro avesse perlomeno un consenso popolare. Questo non avviene dai tempi di Berlusconi e Prodi. Possiamo dire che sono gli unici che sono stati eletti come Premier di una colazione e poi hanno governato. Dopo di loro il deserto politico alla guida di un governo.
Conte è l’ennesimo che non è stato eletto dal popolo. In primo momento è stato scelto per guidare il governo gialloverde. Scelto dal movimento cinque stelle come loro uomo di fiducia, e stato riproposto dallo stesso M5S per il governo giallorosso. Solo che pochi giorni dopo Conte si è smarcato dal movimento affermando che lui aveva sempre votato PD e sinistra, diventando di fatto uomo di punta del PD. Infatti Zingaretti, provocazione o non, ha detto che qualora si andasse a votare il candidato premier è Conte. Chi l’ha presa in saccoccia è Di Maio: aveva tanto insistito per averlo a capo del Conte bis, e ora il signor Conte lo sta tradendo e mettendo anche all’angolo. Tanto che oggi Di Maio minaccia di far cadere il governo sulla manovra se non si fa come dice lui. Di Maio lo fa perché ormai è disperato. Sta perdendo elettori ogni giorni, il Def, che il M5S ha approvato, non è piaciuto agli italiani, quindi Di Maio tenta di far sentire la sua voce. Se non riesce a farsi ascoltare, allora questa volta, dopo Salvini, sarà Di Maio ad uscire dal governo. Certamente i capi del movimento non hanno nessuna intenzione di far cadere il governo per ritornare alle urne sapendo di subire una sonora batosta.
Ritornando a Conte c’è un particolare che non deve sottovalutare: non è nessuno in termini di voti. Nessuno l’ha votato, è stato scelto per ben due volte senza passare per le urne. Qualora cadesse il governo, Conte si ritroverebbe da solo e forse rimandato nel suo studio legale. C’è lo spiraglio PD, ma vai a mettere tutte le anime del PD intorno a Conte. Impresa ardua.