Coronavirus: ora diteci la verità
Dopo la fase di quarantena totale, una volta entrati nella fase due, molti di noi si sono battuti per indicare anomalie nella fase due. La prima anomalia era la riaperture delle frontiere. Mentre il nostro paese usciva da quella fase acuta, altre nazione ci entravano.

Dopo la fase di quarantena totale, una volta entrati nella fase due, molti di noi si sono battuti per indicare anomalie nella fase due. La prima anomalia era la riaperture delle frontiere. Mentre il nostro paese usciva da quella fase acuta, altre nazione ci entravano. Da noi i numeri erano quasi pari a zero, all’estero l’epidemia correva a ritmo accelerato. Nonostante tutto, furono aperte le frontiere con gli altri paesi. L’avvicinarsi della stagione estiva ha messo in movimento persone verso l’estero per andare in vacanza. Il ritorno non è stato indolore. Molti casi di coronavirus che si registravano erano di importazione, quindi di persone che ritornavano dalle vacanze dall’estero o persone che erano venute in vacanza in Italia.
Poi si è entrati nel vivo della stagione estiva. Si sono riaperte anche le discoteche, e la movida impazzava per strada. La stagione estiva ha fatto registrare super affollamenti nelle spiagge, dove, ormai, il distanziamento era solo utopia. Il rispetto delle regole era andato a farsi benedire. Sommando tutte queste incongruenze, i contagi sono iniziati a salire. Oltretutto negli altri paesi europei e non, il numero dei contagi iniziava ad avere picchi esagerati. Ma tutto appariva normale. Per le istituzioni non stava succedendo nulla. Si è usato lo stesso metro di misura dell’inizio della pandemia, quando si invitavano i cittadini ad andare a fare gli aperitivi, oppure si raccontava che il virus in Italia non sarebbe arrivato. Poi è successo l’inferno.
Lo stesso è successo con la fase due. Tutti hanno taciuto, tanto da azzerare i controlli, ed ognuno ha avuto la percezione che il virus non esistesse più. Si doveva salvare al stagione estiva e si doveva salvare il voto. Sin dall’inizio abbiamo scritto che non appena fosse passata l’estate e la tornata elettorale, i numeri salivano vertiginosamente per incanto, e a pagarne le spese saremmo stati noi cittadini. Così è stato. Non appena è passata la tornata elettorale sono ritornate le restrizioni regionali e ora anche nazionali.
Allora sorge il dubbio che ai cittadini non è arrivata la corretta informazione sui numeri nella fase estiva, perché il grande trambusto dell’epidemia è ritornato all’indomani della fine dei ballottaggi per le amministrative. Tutto scritto, forse, che doveva andare così. Ora ai cittadini va detta la verità su questo inferno. I cittadini devono sapere perché solo ora tutto sta impazzendo di nuovo e prima no. Gli italiani hanno bisogno di verità. Gli italiani sono stanchi di oscillare tra incertezze e paure, in una confusione continua di dati che impedisce tra l’altro di programmare il lavoro. Socialmente ed economicamente ci sono sacche di enormi difficoltà che non è finita nemmeno con la fase due, anzi, si sono aggravate. La politica e le istituzioni tutte, non possono comportarsi come se niente fosse: il problema esiste ed è enorme, i cittadini devo sapere con esattezza come stanno realmente le cose.