Da oggi la parola d’ordine è “chiusure selettive”

Lockdown o zone rosse sono un vecchio ricordo, da oggi la parola d’ordine è chiusure selettive.  Chiudere l’intera nazione è finito, l’Italia non può morire di crisi economica oltre al virus, quindi da oggi si parla soltanto di chiusure lì dove si evidenziano situazioni di peri…

Da oggi la parola d’ordine è “chiusure selettive”

Lockdown o zone rosse sono un vecchio ricordo, da oggi la parola d’ordine è “chiusure selettive”. Chiudere l’intera nazione è finito, l’Italia non può morire di crisi economica oltre al virus, quindi da oggi si parla soltanto di chiusure lì dove si evidenziano situazioni di pericolo. Se in una Regione dovesse divampare un focolaio di infezione, si agirebbe con una serrata mirata. In pratica zone rosse ristrette come quelle già realizzate a Vo’, Codogno, Medicina e via dicendo. Da oggi la responsabilità è dei cittadini. chi non rispetta le regole rischia da solo di finire chiuso in casa per un periodo di incubazione.
All’inizio dell’epidemia le persone erano impreparate. Nessuno sapeva cosa poteva succedere, oggi sono più coscienti di quello che hanno davanti, quindi i comportamenti sono cambiati rispetto a febbraio. Gli errori dell’inizio, quando nessuno sospettava la presenza dell’epidemia in Italia e ci si abbracciava senza temere alcunché, oggi si possono evitare. Tutti all’inizio sono stati traditi da un virus con velocità di trasmissione incredibile, ben più di quanto dimostravano i modelli arrivati dalla Cina. Oggi siamo tutti più preparati rispetto al mese di febbraio. La chiusura dell’intera nazione non è più praticabile, di conseguenza nuovi focolai vanno circoscritti per evitare il diffondersi di ulteriori contagi. Tutto dipende dalla responsabilità dei cittadini e dai controlli che le istituzioni saranno capaci di mettere in campo per evitare ulteriori problemi.