I dati della corte indicano ancora una campania del nulla

NAPOLI-  Tra sentenze e sequestri la corte dei conti ha recuperato per le casse pubbliche una somma nel 2016 di 54 milioni: condanne per 32 milioni e sequestri per 21 milioni. I numeri e lo scenario elencato dalla corte dei conti, fa venire i brividi.

I dati della corte indicano ancora una campania del nulla

NAPOLI- Tra sentenze e sequestri la corte dei conti ha recuperato per le casse pubbliche una somma nel 2016 di 54 milioni: condanne per 32 milioni e sequestri per 21 milioni. I numeri e lo scenario elencato dalla corte dei conti, fa venire i brividi. Che dire, forse siamo ancora il regno indiscusso del malaffare.
Michael Sciascia, presidente della corte dei conti, ha preparata per l’inaugurazione dell’anno giudiziario un elenco lungo di inefficienze e colpiscono da vicino al Campania. Si sono svolte 131 udienze e pubblicati 1045 provvedimenti di cui 705 sentenze. Il presidente denuncia la “grave emorragia dei magistrati solo in parte rimpiazzati in Campania”. Ci sono 7 magistrati presenti a fronte di un organico che ne prevede 12.
Tra i principali illeciti riscontrati: Le spese dei gruppi consiliari regionali e comunali, la gestione degli immobili del comune di Napoli, la gestione delle società partecipate, sono i principali illeciti riscontrati dalla corte dei conti. Ci sono cose da fare per i cittadini che tardano ad arrivare, come ad esempio il risanamento della sanità regionale, riorganizzare e ottimizzare il sistema della mobilità regionale e la tutela dell’ambiente”.
I dati emersi dall’attività di accertamento della Procura della Corte dei Conti, certificano l’assenza di trasparenza nella pubblica amministrazione partendo dai siti istituzionali, alle nomine e proseguendo con le società partecipate. Una vera giungla senza regole dove le leggi vengono il più delle volte bypassate con disinvoltura e spregiudicatezza.
La Campania continua ad essere la regione delle non regole. Continua ad essere al regione che impedisce di vivere con tranquillità e non regala nemmeno la possibilità di sognare. I dati della corte dei conti sono inquietanti: c’è ancor una macchina pubblica che non fa il bene dei cittadini, ma continua ad elargire risorse economiche senza attuare le giuste misure per far arrivare queste somme al benessere della collettività.