Di Maio: non guardiamo ai numeri, ma alla povertà delle persone

ROMA- Una lunga intervista ieri sera a Porta a Porta ha messo in luce tutti i provvedimenti che il governo si appresta a varare con il Def. Il governo del cambiamento così definito da Lega e M5S stabilisce che tutte le energie devono essere spese per aiutare gli italiani ad uscire dalla povertà e…

Di Maio: non guardiamo ai numeri, ma alla povertà delle persone

ROMA- Una lunga intervista ieri sera a Porta a Porta ha messo in luce tutti i provvedimenti che il governo si appresta a varare con il Def. Il governo del cambiamento così definito da Lega e M5S stabilisce che tutte le energie devono essere spese per aiutare gli italiani ad uscire dalla povertà e dare la possibilità al paese di uscire dalla stagnante crisi economiche che ha fatto cadere nel burrone molti italiani.
“Io ho parlato di manovra del popolo perché noi in maniera decisa con questa manovra avremo abolito la povertà”, ha detto Di Maio aggiungendo che il governo varerà una “legge di bilancio coraggiosa che tiene i conti in ordine”. “Da metà marzo 2019 saranno avviati i centri per l’impiego con il reddito di cittadinanza erogato. Dare la possibilità a chi è caduto in disgrazia è il nostro primo obiettivo. Possiamo guardare ogni giorno ai numeri, ma non possono essere i numeri ad ostacolare la risalita del nostro paese. Soprattutto, non possiamo fermarci ai numeri quando sappiamo benissimo che ci sono persone che sono finite in povertà e non sanno come vivere. Bisogna guardare con attenzione prima a chi vive in povertà e poi alla tabella dei numeri. Noi vogliamo eliminare la povertà e come stato abbiamo l’obbligo di farlo.
Il ministro annuncia anche la “proposta per incominciare ad eliminare le leggi inutili per le imprese. Siamo arrivati ad una proposta che elimina 140 leggi”. Di Maio ha poi spiegato che “ci sarà un codice unico con norme uniche”. Il reddito di cittadinanza, ha aggiunto Di Maio, permetterà, insieme alla pensione di cittadinanza, di “eliminare definitivamente la povertà”. Per quanto riguarda il potenziamento dei centri dell’impiego il governo punta a raddoppiare il numero degli impiegati “a 15mila”.