nzo Decaro: “Alla ricerca del cabaret”

Primavera 1977. San Giorgio a Cremano,Comune in provincia di Napoli. All’interno del Teatro Spazio, tre ragazzi: Massimo, Raffaele, detto Lello e Vincenzo, detto Enzo , tutti aspiranti attori e fondatori del gruppo Rh-Negativo,  discutono animatamente tra loro: No, no , aspe’, non ho cap…

nzo Decaro: “Alla ricerca del cabaret”

Primavera 1977. San Giorgio a Cremano,Comune in provincia di Napoli. All’interno del Teatro Spazio, tre ragazzi: Massimo, Raffaele, detto “Lello” e Vincenzo, detto “Enzo” , tutti aspiranti attori e fondatori del gruppo “Rh-Negativo”, discutono animatamente tra loro: “No, no , aspe’, non ho capito bene!…tu vorresti dire che dovremmo sciogliere la compagnia?…”, domanda Lello, rivolgendosi a Massimo, che , concitato, risponde: “Sciogliere, mo’, non esageriamo, Lello!…diciamo che, forse, dovremmo prenderci una pausa di riflessione!…Una pausa, giusto pe’ capi’ la direzione, la strada da prendere!…Ja’, Lello, non fa ‘sta faccia!…Guarda che nella vita di chi fa teatro è normale…sperimentare, dico, è normale!…”. “Io trovo che Massimo abbia ragione!”, prende la parola Enzo, il “bello” della compagnia, “…insomma, noi ci esibiamo qua tutte le sere da un anno …la gente viene ,si diverte, ci applaudono…ma noi non siamo contenti…non siamo soddisfatti…e alla lunga, a furia di continuare così, cioè ,facendo finta di niente, finiremo per non convincere più il pubblico e allora sì che inizieranno i fischi!…Lello, la verità è che a noi, e sottolineo a noi!, non basta più, non basta più mettere su scenette…giocare con le parole, con gli equivoci…noi possiamo,noi dobbiamo, andare oltre!…Oltre il consueto…oltre lo stereotipo , oltre i luoghi comuni della comicità!…Noi, dobbiamo cercare il nuovo, Le’, qualcosa di originale, qualcosa di nostro, che ci renda unici!…Noi dobiamo essere la novità!….”. “Sì, Enzo, ma che si intende per “novità? spiegami , ja, spiegatemi tu e Massimo, che siete tanto bravi!…”, esorta Lello,perplesso. “Lello, vedi: noi siamo come esploratori…esploratori che cercano l’oro, che per noi è la creatività, è mettere insieme tradizione e innovazione!…”, esclama Enzo, chiosando: “Noi siamo pionieri, pionieri, alla ricerca di un genere di spettacolo diverso, che si chiama cabaret!…”.
“Con Massimo e Lello, dalla sperimentazione siamo passati alla farsa napoletana, facevamo parte di un gruppo che si chiamava “Rh-Negativo”. Ben presto capimmo che non ci bastava questo. Eravamo alla ricerca di qualcosa che tenesse insieme la tradizione teatrale, scomponendola, innovandola. Ci dissero che si chiamava cabaret!”. Così l’attore e sceneggiatore Enzo Decaro, a proposito della sua carreiera, nel corso di un’intervista rilasciata qualche tempo fa a un quotidiano. Nato a Portici, comune in provincia di Napoli, il 24 marzo 1958, Vincenzo, detto “Enzo”, fin dall’adolescenza, è attratto dalla recitazione e dal palcoscenico ed è per questo che , terminati gli studi classici, alla metà degli anni Settanta, inzia a frequentare il Centro Teatro Spazio di San Giorgio a Cremano, dove incontra Massimo Troisi, un coetano con la stessa passione per le scene. Quindi, creato con quest’ultimo e con altri ragazzi un gruppo, gli “Rh-Negativo“, nel quale presto entra anche Raffele Arena, detto “Lello”, si esibisce in farse della tradizione napoletana, alternate ai testi innovativi e sperimentali del cabaret. Poi, nel 1977, rimasti in tre, dopo una dura gavetta in locali e cantine, sostituiscono, causa improvviso forfait, l’attore Leopoldo Mastelloni al Teatro San Carluccio. Da qui, visto il successo di pubblico ottenuto, la decisione di debuttare nella Capitale, presso il cabaret La Chanson di Marcello Casco, dapprima con il nome di “Saraceni“, poi con quello de “La Smorfia“, e l’approdo, (grazie a Bruno Voglino, funzionario Rai e pigmalione) al progamma “No Stop” di Enzo Trapani, in onda sul secondo canale della Rai, al quale partecipano, interpretando scenette esilaranti, con altri esordienti del calibro di Carlo Verdone. Protagonisti l’anno seguente della trasmissione del sabato sera di Rai Uno “Luna Park“, condotta da Pippo Baudo, nel 1979, reduci dall’affermazione televisiva, danno vita allo spettacolo teatrale “Così è (se vi piace)” , per poi sciogliersi definitivamente nel 1980, a causa di divergenze. Per nulla intenzionato ad abbandonare le scene, prosegue dunque la sua carriera come regista e attore teatrale e televisivo, dirigendo e interpretando nel 1981 la pellicola “Prima che sia troppo presto“. Tuttavia, solo fra il 1998 e il 2016, ritrova una larga popolarità con serie televisive Rai, quali: “Una donna per amico” , “Lo zio d’America” , “Provaci ancora Prof!”di Rossella Izzo, “Madre Teresa” di Fabrizio Costa, “Orgoglio” di Giorgio Serafini e Vittorio De Sisti, “La mia casa è piena di specchi” di Vittorio Sindoni, “Il caso Enzo Tortora-Dov’eravamo rimasti?”, di Ricky Tognazzi, “Gli anni spezzati-L’ingegnere” di Graziano Diana e “Una pallottola nel cuore2” di Luca Manfredi. Non trascurato il cinema per la Televisione, negli stessi anni , è anche interprete di film d’autore come: “L’amore molesto” di Mario Martone, “Le mani forti” di Franco Bernini, “Fiabe metriopolitane” di Egidio Eronico, “Mozart è un assassino” di Sergio Martino e “Amore con la S maiuscola” di Paolo Costella. Parte della compagnia, che, insieme al cantante e attore Massimo Ranieri, mette in scena , nell’ambito delle trasposizoni televisive volute dall’azienda radiotelevisiva di Stato, delle commedie di Eduardo De Filippo, nel 2011 prende parte alle pièce: “Napoli minilionaria” , “Questi fantasmi” e “Sabato, domenica e lunedì”, dirette da Franza Di Rosa. Concorrente-imitatore del programma di Rai Uno, “Tale e quale show”, nel 2016 recita accanto ad Anna Galiena nello spettacolo teatrale “Diamoci del tu” di Norm Frost. Laureatosi in Lettere Moderne, insgnito dell’onorificenza di Cavaliere Ufficiale e Commendatore al merito della Repubblica italiana, è docente di “Scrittura Creativa” presso la facoltà di Scienze della Comunicazione di Salerno. Regista di opere liriche come “Il Trovatore” di Giuseppe Verdi, prodotta dal Teatro comunale di Ascoli Piceno, voce recitante di poesie e lettere del “Principe della risata”, Totò, del poema di Lucrezio: De rerum natura , e dei racconti: “Henrik Ibsen e altre storie, dalle nebbie lungo una galleria verso il sole”, è autore di documentari di ricerca come “Il corpo e il suo linguaggio“(la bioenergetica di A.Lowen) e “Il mio tao chi”(il tai chi di Al Huang), e di trasmissioni Rai quali “Un poeta per amico”, dedicata al collega e amico Massimo Troisi. Nel cast di corti d’autore, come “No smoking company” di Edo Tagliavini, (premio Golden Globe Stampa estera), accademico del Cinema italiano, direttore editoriale di una collana di audiobook , è padre di tre figli: Thomas, Arjuna e Sofia. Di recente sul piccolo schermo con la fiction “L’amore strappato” di Simona Izzo e Ricky Tognazzi, con Sabrina Ferlli, di sé e della sua esperienza di artista,ha detto: “Con il Cinema e con i progetti in genere , conservo sempre un vizio di fondo: se non c’è uno scambio personale scandito da bellezza e intensità, non cerco nenache la collaborazione. Scelgo il lavoro per affinità, forse sono stato “rovinato” dalla fratellanza degli esordi con Massimo e Lello, due figure di primo piano del nostro Spettacolo “.