Il fallimento c’è: queste violenze sono opere di una società malata
ROMA- Credo che siamo stati sconfitti. Tutto quello che è stato fatto finora per frenare e fermare i femminicidi, non ha dato i risultati sperati. Nelle ultime settimane le pagine di cronaca sono state riempite di delitti maturati all’interno della coppia.
ROMA- Credo che siamo stati sconfitti. Tutto quello che è stato fatto finora per frenare e fermare i femminicidi, non ha dato i risultati sperati. Nelle ultime settimane le pagine di cronaca sono state riempite di delitti maturati all’interno della coppia. Spesso questi delitti sono frutto di gelosia. La gelosia è sempre stata la tomba dell’amore. Ci vuole, ma deve essere come quel pizzico di sale che deve condire la minestra e non farla sentire insipida.
Il fallimento c’è, e bisogna ammetterlo. La montagna di soldi dati ai centri antiviolenza, sostegno legittimo, non ha dato risultati. Le donne continuano ad essere uccise. Dietro manca qualcosa di importante: il rispetto e il dialogo. Questi due ingredienti sono stati demoliti da una società moderna, corrotta e senza scrupoli. Sembra una lotta impari, una battaglia che non potrà che vederci sconfitti se non riusciamo a trovare strade più efficaci per fermare questo fenomeno che ormai sta diventando prassi consolidata, e quasi non ci fa più effetto. Non è più una situazione episodica che ci meraviglia perché accade, ma, per paradosso, sta diventando quasi un effetto costante che siamo assuefatti nel vederlo ripetere. I centri antiviolenza sono una salvezza per molte donne, ma credo che bisogna andare oltre, perché quando la coppia scoppia ha bisogno di essere ascoltata e aiutata ad uscire dalla situazione in cui si trova. Persuadere la coppia da qualsiasi intenzione delittuosa, facendo comprendere che l’amore, anche se finisce, non può generare odio.
Ma anche noi dobbiamo comprendere, senza ipocrisia, che essere innamorati ci fa stare bene quando si è in due, ci fa stare male quando si è in uno. La fine di una relazione è sempre un rischio, perché alla fine è sempre una sola persona che rimane a soffrire, e quindi tenta in ogni modo di non perdere la persona che si ama, e va aiutata. Dietro la fine di un rapporto ci sono di sicuro incomprensioni dettate da qualche momento, quindi vanno corrette a monte, ascoltando, prima che si espandono e non sono più trattabili.
Ci stiamo mettendo molta ipocrisia nel gestire questo fenomeno, che non è altro un passaggio di una società malata. L’amore oggi si sta trasformando in un gioco che si può rompere quando e come si vuole. Ma non è così. L’amore è qualcosa di straordinario e si basa sul rispetto, se questo viene a mancare, manca tutto. Questa società malata ha trasformato l’amore in un passatempo. Siamo noi i colpevoli di questi efferati omicidi. Abbiamo voluto tutto senza imporci sacrifici. La vita di coppia è fatta di tante cose, soprattutto, difficoltà da superare.
La scuola rimane l’unica arma da combattimento. Io mi affanno tutti i giorni per farlo capire. Per le generazioni che stanno crescendo sarà decisivo insegnare loro i valori di un tempo, quelli che hanno consentito a questo paese, basandosi sui valori dell’amore e della famiglia, consentendo a all’Italia di essere ricostruita. Abbiamo creato un modello di società stravolto nel rispetto dei valori della vita. Ora vogliamo fermare questa piaga andando a dettare numeri nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi. No, permettetemi di dire che non è questa la strada: ai giovani va insegnato a vivere rispettando, e va insegnato che la gelosia è solo quel passaggio che porta alla follia, mentre l’amore è tutt’altra cosa.
