I giochi di palazzo agli italiani non interessano, sono con l’acqua alla gola

ROMA- È pasqua, giorni di festa e di pace, ma per moltissimi italiani la pace non esiste, c’è soltanto l’apprensione per come andare avanti.  Quello che hanno fatto i politici della casta è deplorevole. Ora si continua sulla stessa scia. Dentro quei palazzi si gioca solo al rialzo.

I giochi di palazzo agli italiani non interessano, sono con l’acqua alla gola

ROMA- È pasqua, giorni di festa e di pace, ma per moltissimi italiani la pace non esiste, c’è soltanto l’apprensione per come andare avanti. Quello che hanno fatto i politici della casta è deplorevole. Ora si continua sulla stessa scia. Dentro quei palazzi si gioca solo al rialzo. Si guarda agli interessi propri e di partito, e nessuno vuole fare sul serio il bene dei cittadini. È tutto assurdo quello che predicano in giro, l’Italia sta messa malissimo, ci sono aree del paese in totale depressione. Ma questo alla casta non interessa. Devono governare io, no devo farlo io, no troviamo un complotto. È l’unica cosa che si sente in questi giorni dalle bocche dei politici italiani che sono entrati in parlamento.
Chi gira nei corridoi dei palazzi annusa tutto ciò. Ascolta, valuta, cerca di capire, ma alla fine prendi coscienza che in questo paese non cambia mai nulla. La politica è solo capace di giocare con il potere che gli viene delegato dal popolo.
L’Italia ha bisogno di un governo stabile che si in grado di realizzare perlomeno quattro punti di un programma condiviso, in maniera tale di restituire un pizzico di dignità ad un popolo mortificato dalle corruttele politiche. Mercoledì iniziano le consultazioni al Quirinale, si prospettano le più lunghe della storia repubblicana, perché grazie a Renzi è stata partorita un legge elettorale assurda e manipolata dagli interessi di partiti più grandi.
Ora non c’è governabilità. Occorre quindi trovare una strada che non guardi agli interessi dei partiti ma miri a trovare soluzioni per far ripartire la nazione. Prima di tutto c’è un imperativo: lavoro, lavoro e soltanto lavoro. È meglio che i castisti capiscano che non si può ritornare al voto, perché questa volta sarà una rivoluzione al contrario: nessuno andrà a votare se nelle liste ci saranno sempre gli stessi rappresentanti della vecchia casta.