ersani e il governo senza numeri
ROMA-Non è facile per Bersani costruire un governo capace di dare tutte le garanzie di affidabilità in termini di maggioranza

ROMA-Non è facile per Bersani costruire un governo capace di dare tutte le garanzie di affidabilità in termini di maggioranza al Senato. Quello di Bersani è lo stesso tentativo di Romano Prodi nel 2006. Un governo che durò due anni proprio perché non aveva i numeri sufficienti. Stessa strada quella che deve percorrere Bersani, che a sua volta, come successe nel 2006, non ha i numeri per poter garantire una stabilità di governo.
Bersani sia in campagna elettorale sia in questa fase di costruzione del governo ha peccato di presuntuosità. Sarà proprio questa presuntuosità che lo consegnerà alla sconfitta politica in via definitiva. Anche perché con Vendola alle calcagna difficilmente troverà moderati disposti ad appoggiare un governo politico come quello a guida PD-SEL. Anche perché proprio le politiche dei tre forni hanno costretto Casini a subire un cocente sconfitta elettorale bocciato da un elettorato stanco dell’incoerenza dell’Udc. È chiaro che un appoggio da parte della lista di Monti affosserebbe definitivamente i casiniani. Dall’altra parte il mancato appoggio del M5S e del PDL, rendono veramente difficile una governabilità senza problemi da parte di Bersani. Anche perché le politiche della sinistra sono tutte incentrare sul redditometro, ristrettezza di contanti, e riforme del lavoro che non guardano dritti al problemi delle imprese che creano occupazione. Quindi lo scenario che si prefigura è del tutto opaco e costringerà Napolitano a prendere delle decisioni diverse rispetto all’incarico a Bersani.