Terrorismo nel mondo, un male difficile da estirpare

ROMA-Tutto il mondo conosce il terrorismo, rappresenta una sorta di lotta politica che consiste in una serie

Terrorismo nel mondo, un male difficile da estirpare

ROMA-Tutto il mondo conosce il terrorismo, rappresenta una sorta di lotta politica che consiste in una serie, in molti casi infinita, di azioni criminali ed estremamente violente. Sono tutte azione studiate a tavolino, che colpiscono palazzi, persone, istituzioni e simboli del potere con l’unisco scopo di suscitare clamore e terrorizzare la popolazione e chi in quel momento detiene il potere.
Tutti coloro che prendono parte a tali azioni vengono chiamati “Terroristi”, ma a volte questo termine viene utilizzato impropriamente in quei paesi, dove persone stanche di subire la prepotenza del proprio governo decidono di passare alla lotta armata.
Generalmente i gruppi terroristici sono organizzazioni segrete costituite da un numeri ridotti di persone. Gli atti terroristici hanno di solito come obiettivo principale, non tanto gli effetti diretti derivanti dai danni a persone o cose, ma quanto quello delle loro ricadute indirette, cioè le conseguenze morali e di immagine in quel determinato contesto in cui avvengono.
Nella maggioranza dei casi hanno come scopo quello politico e quindi la modifica di una determinata linea con dei destinatari finali ben precisi. Oltretutto l’effetto terroristico viene fortemente amplificato dai mass media, i quali bombardano l’etere con gli avvenimenti in tutto il mondo.
Purtroppo la nostra storia è piena di eventi simili, dove sicuramente il più impressionante che ha lasciato un impronta indelebile negli annali, tra gli atti terroristici più cruenti, è quello dell’11 settembre a New York. Quella data ha cambiato radicalmente la concezione di attentato terroristico.
Ed appena ieri arriva la notizia di un ultimo attentato sempre in America, più precisamente a Boston durante la maratona che si sarebbe dovuta concludere su Boylston St. dove dalle prime stime sarebbero morte 3 persone, con una cinquantina di feriti. Si tratta di azioni violente, nelle quale sono sempre gli innocenti a farne le spese.
Anche la storia Italiana è ricca di terrorismo, forse tra i più attivi in Europa, ora fortunatamente è diventato un fenomeno marginale e quasi del tutto represso. Tra le vicende più tristemente note della storia del terrorismo italiano troviamo:
· il 25 aprile 1969 una bomba esplode a Milano provocando 6 feriti e una seconda bomba viene ritrovata inesplosa.
· Strage di Piazza Fontana: il 12 dicembre 1969 una bomba esplode a Milano uccidendo 17 persone.
· Strage di Gioia Tauro: il 22 luglio 1970il procurato deragliamento del Treno del Sole uccide 6 persone.
· Strage di Peteano: il 31 maggio 1972 a Peteano di Sagrado militanti di Ordine Nuovo uccidono 3 carabinieri.
· Strage della Questura di Milano: il 17 maggio 1973 un attentato messo in atto da Gianfranco Bertoli provoca 4 morti e 52 feriti.
· Strage di Piazza della Loggia: il 28 maggio 1974 una bomba esplode a Bresci uccidendo 8 persone.
· Attacco alla sede MSI di Padova: il 17 giugno 1974 le Brigate rosse uccidono due militanti missini.
· Strage dell’Italicus: il 4 agosto 1974 una bomba ad alto potenziale esplode sul treno Italicus provocando 12 morti e 48 feriti.
· Strage di via Fani: il 16 marzo 1978 Aldo Moro viene rapito dalle Brigate rosse e 5 uomini della scorta vengono uccisi.
· Omicidio di Aldo Moro: il 9 maggio 1978 le Brigate Rosse uccidono Aldo Moro.
· Omicidio di Guido Rossa: il 24 gennaio 1979, le Brigate Rosse uccidono il sindacalista Guido Rossa a Genova.
· Strage di Bologna: il 2 agosto 1980 un ordigno esplode nella stazione di Bologna Centrale uccidendo 85 persone e ferendone oltre 200.
Come avete potuto capire troviamo sempre vittime innocenti coinvolte in queste vicende, e nella maggioranza dei casi i responsabili non vengono mai rintracciati. Io personalmente non credo che sia possibile fermare questa forma di violenza, troppo difficile da contrastare, dove il problema principale da affrontare è proprio l’odio che l’uomo nutre verso se stesso e i propri simili.