Vinti e vincitori, l’Italia affonda

ROMA-Mancano poche ore alla fine di questa disgustosa campagna elettorale. Gli italiani la ricorderanno come la campagna d’inverno. Infatti per al prima volta nella storia della

Vinti e vincitori, l’Italia affonda

ROMA-Mancano poche ore alla fine di questa disgustosa campagna elettorale. Gli italiani la ricorderanno come la campagna d’inverno. Infatti per al prima volta nella storia della repubblica si vota in pieno inverno. I prossimi giorni il meteo fa registrare temperature rigide con e piogge, ciò potrebbe influire non di poco sul voto.
Ultime ore al veleno, dove tutti invocano nell’altro il nemico d’abbattere. Tutti si sentono superiori dell’altro. Un vizio di forma caratteristica della vita politica italiana. Fateci caso che non appena terminano le elezioni tutto si tranquillizza, e nella fase post elettorale c’è apparente calma. Il silenzio dopo la tempesta. Poi tutto ritorna come prima. La colpa e tua, no è tua, no tu non sai governare, no tu hai fatto guai. In tutto questo tram tram di accuse reciproche gli italiani continuano ad attendere risposte alle tante difficoltà che ormai sono insuperabili.
Il giorno dopo questa campagna elettorale, chiunque sia il vincitore, c’è una sola priorità: salvare l’Italia dal tracollo definitivo. Il burrone è li che attende di risucchiare definitivamente l’intera nazione. Sull’orlo del precipizio ci ha condotto chi oggi è di nuovo candidato. La fiducia è zero. L’Italia che non gira all’interno dei partiti non si fida più, e lo sta dimostrando l’assenza che gira intorno ai politici storici in questa campagna elettorale durante le manifestazioni elettorali: non c’è mai nessuno, solo e soltanto militanti che sono integrati all’interno dei partiti. Le chiacchiere tra poche ore andranno in soffitta, si va alle urne, da esse si spera uscirà una nuova Italia, altrimenti c’è il concreto rischio che tra meno di un mese in Italia ci sarà la più grande ed imponente rivoluzione sociale mai vista nella storia della repubblica: la povertà sta colpendo tutti, e quando si tocca la povertà c’è la rivolta.