Non scherzate: non c’è tempo da perdere

ROMA-Enrico Letta ha il compito di portare avanti le consultazioni per la formazione del nuovo governo.

Non scherzate: non c’è tempo da perdere

ROMA-Enrico Letta ha il compito di portare avanti le consultazioni per la formazione del nuovo governo. È chiaro a tutti che la situazione è drammatica, quindi i giochetti che il PD ha portato avanti finora sono da archiviare del tutto. Letta viene da una grande scuola della Democrazia Cristiana, quindi conosce bene le fasi da portare avanti per incamerare più consensi possibili intorno alla sua figura.
Adesso però non c’è più tempo da perdere: l’Italia rischia un paralisi totale. La situazione è diventata drammatica: ogni giorno chiudono 50 imprese. Quella che una volta era la ricchezza degli italiani, i risparmi, sono finiti. I cittadini non hanno più soldi per sopperire alle tante richieste di pagamento che giungono dalle amministrazioni locali, oltre a quello che danno allo stato. La ricchezza economica derivante dalle Pmi si è esaurita: stanno chiudendo a cascata.
Letta tutto ciò lo sa, anzi, l’ha detto subito dopo aver ricevuto l’incarico esplorativo. Quindi non c’è bisogno dei continui chiacchiericci che giungono da entrambi i partiti che devono appoggiare il governo Letta. Non servono. Al paese serve un periodo abbastanza lungo per adottare tutti i provvedimenti necessari per uscire da questa bruttissima situazione. Basta con le solite pagliacciate da circoli falliti. Basta pensare ad argomenti irrisori come i matrimoni gay, abbiamo visto cosa sta succedendo in Francia, quindi diamoci da fare sulle cose che in questo momento servono per invertire la marcia recessiva.
Come ha detto Napolitano: “Adesso ci vuole la responsabilità di tutti, anche dei mezzi di comunicazione. Insieme, ha detto il Presidente, dobbiamo lavorare per evitare che il paese finisca in un punto di non ritorno. Giustissima osservazione. Tutti dobbiamo assumerci le responsabilità ma, soprattutto la classe dirigente si deve assumere le sue responsabilità, e riparare ai tanti errori legislativi che oggi hanno portato alla paralisi e alla povertà. Sono loro i maggiori responsabili, quindi tocca a loro mettere mano agli errori commessi in passato.