Lo stato ha fallito completamente

ROMA-Sono ore concitate quelle che vive il paese. Ore che devono render conto ai cittadini di uno stato di stallo verificatosi

Lo stato ha fallito completamente

ROMA-Sono ore concitate quelle che vive il paese. Ore che devono render conto ai cittadini di uno stato di stallo verificatosi dopo le elezioni. Dal voto non è uscita una maggioranza. I vincitori relativi si sono sconfitti da solo. Adesso c’è l’attesa. Ma dietro l’attesa c’è il fallimento senza se e senza ma di uno stato che ha dimenticato i cittadini. Uno stato che ha guardato ai numeri, forse quelli grandi, ma che a conti fatti non hanno prodotto nulla. Le calcolatrici della politica si sono inceppate. Hanno reso numeri a casaccio che sono serviti unicamente a rendere i singoli politici persone ricche attraverso il sudore del popolo. L’ottimismo si è azzerato. Forse perché si è azzerata del tutto la speranza. Quando il tempo dell’attesa è troppo lungo ferma le coscienze e la forza reattiva. Il tempo della crisi sembra interminabile. Adesso c’è la certezza che qualcosa non ha funzionato a dovere. Numeri, i cittadini si sentono numeri in mano al sistema. Quando la gente percepisce che il suo essere è una cavia a disposizione del sistema, comprende che la sua esistenza non ha più senso, poiché il rispetto per la persona umana non esiste più. L’Italia attraversa questo triste sentimento, unanime, che sfrutta l’angoscia come arma per annientarsi. Le soluzioni sembrano lontane, talmente lontane che nemmeno si pensa di guardarle. Il popolo è avvolto dalla psiche della paura. Essa gira ogni giorno nei vicoli della mente, e determina la fine delle forze. Lo stato italiano ha fallito. I politici hanno fallito. I cittadini hanno fallito. Tutti sono complici del disastro. Tutti hanno riso davanti agli avvenimenti come se il morto passasse sempre lontano dal proprio uscio. Ora però ha bussato. Non ha chiesto permesso, ha detto solo di uscire. L’uscio della casa si è chiuso dietro alle nostre spalle, perché lo stato fallito, ha deciso di continuare a vivere mantenendosi alle spalle della povera gente incurante della loro sofferenza. Lo stato ha leso la dignità umana, fregandosene dei dolori altrui. Non ha saputo guardare in pieno la sofferenza umana dovuta alle circostanze. No, ha continuato ad essere “arrogante e infame”, come se davanti non ci fossero occhi pieni di sofferenza, ma fari per produrre luce esclusivamente per lui. Se il buio ti avvolge, allo stato non interessa. Lo stato ha fallito. Hanno fallito gli uomini, poiché lo stato è composto da uomini. I politici hanno tirato la corda, hanno cercato in tutti i modi di vincere illecitamente, ma alla fine hanno perso la sfida del domani. Gli uomini veri difficilmente perdono, gli infami resistono, ma alla fine sono sconfitti da se stessi.