Teste pazze: troppe donne uccise

C’è qualcosa che non funziona nella testa degli uomini. Qualcosa è scoppiato, o il troppo vivere bene ha lasciato cadere

Teste pazze: troppe donne uccise

C’è qualcosa che non funziona nella testa degli uomini. Qualcosa è scoppiato, o il troppo vivere bene ha lasciato cadere tutti i valori che le passate generazioni hanno costruito affinché l’essere umano potesse avere rispetto in se stesso e negli altri. Questa settimana stiamo scrivendo molti servizi di cronaca riguardanti omicidi che vedono come vittima sempre la donna. Non riesco a farmi una ragione: quando si ama per davvero non si riesce ad uccidere la persona che si è amati. Scrivo storie d’amore che pubblico su quotidianoitalia, ne sto facendo una raccolta da inserire in un libro. Non contento ho costruito un sito www.amoreepiaceri.it proprio per avere un altro strumento utile per descrivere l’amore in ogni sua sfaccettatura, partendo dal sentimento puro e genuino passando per la curiosità intorno al sesso, continuando a raccontare storie d’amore, per concludere con le passioni che si vivono nella vita di tutti i giorni. Insomma, uno strumento che possa aiutare ad amare e non a odiare.
Quello che mi stupisce è l’atrocità di questi delitti. Sappiamo benissimo che l’amore scoppia all’improvviso, ma per ovvi motivi può finire. Ciò fa parte della vita, è parte integrante della nostra esistenza. L’amore ha un inizio e una fine. Questa fine può arrivare, e quando arriva bisogna accettarlo senza innescare quella spirale d’odio che può alimentare il gesto estremo della vendetta. No, quando si ama, si ama sempre. Se una storia finisce la persona che si è amati veramente, vero amore, no finta passione, ebbene, quella persona si porta nel cuore, gli si consente di continuare a vivere e non ucciderla o rendergli la vita amara. Ogni volta che mi trovo a parlare con i giovani nei vari incontri per descrivere l’amore, la prima cosa che gli suggerisco è “di amare con il cuore e non solo con la mente”. Poi faccio un altro esempio che ritengo utile per evitare di commettere gesti inutili. La vita a volte ci riserva stranezze che alla fine siamo obbligati ad accettare. La fine di una storia d’amore dobbiamo accostarla alla fine della vita. Mi spiego meglio: se la donna che amiamo all’improvviso Dio decide di togliercela, la morte separa i due innamorati. Uno dei due resta solo vivendo nel ricordo dell’amore perso per forze naturali. A quel punto mica andiamo ad uccidere Dio, no, il tempo scorre e ci accorgiamo che la rassegnazione s’impadronisce di noi. A quel punto viviamo con il ricordo indelebile di quella persona, ma abbiamo anche la consapevolezza che dobbiamo continuare a vivere perché è un percorso che si è interrotto e va quindi resettato il passato per costruire il futuro. I ricordi non vanno mai via, essi si custodiscono in cassetto depositato in un angolo del cuore come cimelio della vita. Morale della favola: è la stessa cosa se un amore finisce senza che finisce la vita, quindi bisogna resettare il passato per costruire il futuro alla stessa maniera, farsene una ragione, rassegnandosi, ma coscienti che la vita va avanti consentendo a tutti di poter continuare a vivere. La vita è un dono speciale, va rispettata sia quella propria sia quella altrui. L’odio non serve a nulla, complica soltanto il prosieguo dell’esistenza.