Taglio delle provincie, ma quanto si risparmia?

ROMA-Oramai il famoso taglio delle province sta arrivando al completamento di tutto l’iter burocratico necessario ad eliminare una volta e per tutte la figura

Taglio delle provincie, ma quanto si risparmia?

ROMA-Oramai il famoso taglio delle province sta arrivando al completamento di tutto l’iter burocratico necessario ad eliminare una volta e per tutte la figura di “Provincia”. L’ostacolo più grande è rappresentato dal fatto che la provincia, come organo istituzionale, è stabilito per costituzione, cioè nessuna legge ordinaria può cancellare le province se non si modifica prima la costituzione italiana.
Questo aspetto è stato sottolineato più volte dal premier Letta nella conferenza stampa di qualche giorno fa, in cui ha ribadito che stanno lavorando per garantire il taglio delle province il prima possibile, passando obbligatoriamente da una modifica costituzionale. Una volta superato questo ostacolo, l’abolizione sarà molto più semplice e veloce.
Ma la domanda che si pongono tutti è, ma quanto risparmia lo stato italiano dal taglio delle province?
La risposta non è semplice, e nessuno è in grado di fornire una dato preciso. Una volta abolite le province il risparmio più veloce sarà quello degli stipendi di tutti i politici provinciali eletti, partendo dal presidente di provincia, e di tutta la giunta. Si parla di circa 53 milioni di euro l’anno.
Se si includono anche le regioni a statuto speciale, si sale a circa 80 milioni di euro. Il vero risparmio, però si avrà solo con gli anni successivi al taglio, in quanto verranno meno tutte consulenze, le spese di servizio, rimborsi spesa, manager a contratto e tutto il comparto provinciale che in parte verrà assorbito dall’amministrazione pubblica.
La cifra quindi si aggira intorno ai 150 – 200 milioni di euro all’anno, ma a partire dal 2015. Sicuramente si tratta di una goccia nel mare dello spreco dei soldi pubblici, ma di certo non possiamo lamentarci se vengono decisi i primi tagli.