“Brigitte Bardot : la ragazza del peccato”In evidenza

Promontori , scogliere e una lunga spiaggia di sabbia dorata incorniciano la cittadina portuale di St- Tropez , elegante e mondana località della

“Brigitte  Bardot : la ragazza del  peccato”In evidenza

Promontori , scogliere e una lunga spiaggia di sabbia dorata incorniciano la cittadina portuale di St- Tropez , elegante e mondana località della “Cote d’Azur “ (Costa Azzurra) , il tratto francese di litorale mediterraneo che , da Tolone , passando per Nizza , il capoluogo , Monaco , Antibes e Cannes , si estende fino al confine italiano . Ogni anno , d’estate , le “corniches “ , curvilinee strade costiere di questo piccolo centro , si popolano di vetture ingombranti ,il cui lusso viene ostentato da guidatori –nababbi , annoiati dal denaro e dalle controversie del potere , in cerca di emozioni da “mille e una ,folle , corsa “ . Se ,durante il giorno , il cicaleccio costante di eccentrici bagnanti invade i lidi riempiendoli d’inutile clamore , di notte , l’alterno gioco delle maree è disturbato dal frastuono delle eliche di panfili dimorati da magnati avvinazzati e dalle loro indiscrete compagnie . Soltanto l’alba , con la sua quieta solitudine , sembra concedere alla natura la possibilità di godere , finalmente , di se stessa . Ammesso ad assistere allo spettacolo dell’ aurora rosseggiante che prende in consegna il cielo dalla luna , è un popolo di eletti : nottambuli , insonni, lavoratori- turnisti e tuttofare , a cui , da quarant’anni , si aggiunge Brigitte Bardot , l’attrice francese , icona insuperata di stile e femminilità . Eccola apparire sul molo del porto , mentre , sfiorata dai raggi del sole nascente, passeggia con il suo cane : un bassotto di nome “Ciel de lit ” . Priva di trucco , con i capelli raccolti in un composto chignon , in tuta e scarpe da tennis , si confonde tra le atletiche “signore bene” , alle prese con sfibranti allenamenti muscolari . Giunta in fondo al possente muraglione che protegge la banchina dallo sciabordio delle onde marine , si ferma dinanzi a un gigantesco fanale e richiama perentoriamente il cane , allontanatosi perché spaventato dal grido rauco di un gabbiano . La bestiola , rassicuratasi nell’ udire la voce della padrona ,la raggiunge : “ Bravo ,mon amour ! ; la tua mamma vuole mostrarti una cosa . Lo vedi questo fanale ? ; qui , ho trascorso la mia giovinezza !” . Rapita dai ricordi , vede danzare a piedi nudi , nei pressi di quella titanica lanterna , una ragazza di vent’anni con intensi e profondi occhi neri , un naso raffinato e sottile , labbra tumide e rigogliose come un fiore sbocciato, avvolta in un manto di capelli biondi e cinta da una veste di seta , che lascia scoperte le spalle , esibendo il candore di una pelle bianca , color latte . “Je voudrais perdre la mémoire !” , esclama , “E’ tutto così lontano : l’amore , l’arte , la danza! … . Ora che ci penso , ho trascorso gli anni migliori a danzare e a sedurre ! ; con buona pace di mio padre , Louis Pilou Bardot , industriale , e di mia madre Anne Marie Mucel , assidua frequentatrice di salotti : loro avrebbero voluto diventassi un ‘ ‘etoille . Ancor prima che venissi al mondo , in quel 28 settembre del 1934 , progettarono la mia intera esistenza ed io sono stata un vero prodigio nel mandargli a monte i piani ! . Fino a diciotto anni fui una figlia ideale : gli studi , intrapresi con buoni risultati , il Conservatorio , la scuola di danza e poi, d’improvviso , ammaliata dalla moda e dal cinema, mi lasciai ingannare e corrompere da promesse di facile notorietà . Così , nel 1952, a diciannove anni , sposai il mio pigmalione : l’intellettuale e regista francese Roger Vadim ed esordii sul grande schermo nel film “Le trou normand”del regista Jean Boyer , cui seguirono la pellicola “Manina, ragazza senza veli”di Willy Rozier e servizi fotografici per riviste parigine di moda , realizzati posando in bikini e monokini , abbigliamenti che in Francia erano consueti ,ma che nel resto d’Europa e negli Stati Uniti erano considerati scandalosi ! . Da allora, il rapporto con mio padre s’interruppe : lui era un conservatore e i miei atteggiamenti “libertini” lo irritarono al punto che mi cacciò di casa . Tuttavia, nel 1954, divenuta maggiorenne , ottenni ruoli in film di cineasti inglesi ,le cui trame , spesso a sfondo storico, mi rendevano protagonista romantica e appassionata o antagonista maliarda e spregiudicata ( come in “Elena di Troia “ di Robert Wise , “Atto d’amore”di Anatole Litvak e “Dottore in alto mare” di Ralph Thomas ) .Vadim , però, riteneva che non fossi valorizzata abbastanza dai produttori e dai registi anglosassoni e , nel 1956, decise di trasformarmi nella “Musa della Nouvelle Vague “ , ideando appositamente per me la parte dell’adolescente disinvolta e irrequieta che sconvolge un tranquillo paesino di provincia , nella pellicola da lui diretta “E Dio creò la donna” . A partire da quel momento , apparsi agli occhi dei critici come una vera attrice e acquistai la fama di “ Diva internazionale” : ciò che facevo , dicevo ; come mi vestivo , pettinavo , parlavo , i miei amori , insomma la mia esistenza veniva giudicata e commentata dai giornalisti con tanto di documentazione fotografica . Infatti , nel 1957, fu l’obiettivo di un paparazzo a immortalare e a svelare la mia relazione extraconiugale con l’attore Jean Louis Trintignant , determinando la fine del matrimonio con Vadim . Travolta da una popolarità inaspettata, mi recai in America , affinchè scemasse il morboso interesse dei giornali nei confronti del mio personaggio, ma a Hollywood i registi proponevano agli spettatori volti femminili acqua e sapone , destinati a impersonare lo stereotipo della moglie, casalinga perfetta alla Doris Day e ,perciò, non trovai nessun autore disposto a lavorare con “l’ archetipo dell’ erotismo soft”. Ritornata in Francia , girai “Mademoiselle Pigalle “ , film diretto da Michel Boisrond e confermai la mia condotta dissoluta , sposando , nel 1959 , l’attore Jacques Charrier , con cui ebbi il mio unico figlio , Nicolas . La nostra unione sembrava felice ,ma poi Jacques , preda dell’alcool, divenne violento e nel 1962 divorziammo . Quell’anno fu orribile : malgrado il successo della pellicola “Vita privata” di Louis Malle e il consenso del pubblico maschile , le donne mi odiavano e mi additavano come “donnaccia” . Per sottrarmi alle ingiurie e alle umiliazioni , mi rifugiai in un ‘abitazione nel sud della Francia : in quell’esilio forzato , delusa e addolorata , tentai il suicidio . Lenii la sofferenza con la creatività : quindi , nel 1963 , al termine delle riprese de “Il disprezzo”di Jean Luc Godard ,incisi un album intitolato “Brigitte” ; cantando ritrovai me stessa , la leggerezza e la spensieratezza che avevano orientato le mie scelte artistiche e il mio modo di vivere. Tra il 1965 e il 1968 , girai “Erasmo ,il lentigginoso (Dear Brigitte) “ di Henry Koster , a fianco di James Stuart e “Viva Maria! “ , ancora una volta diretta da Louis Malle e convolai a nozze con il playboy tedesco Gunter Sachs che lasciai nel 1969, per intraprendere una complessa relazione con il cantautore Serge Gainsbourg di cui incisi i brani “Bonnie and Clyde “ , “Je t’aime….moi non plus” . Nel 1968 , le femministe inneggiarono alla mia figura ; sostenevano che incarnassi il prototipo della “donna emancipata” : una donna libera, indipendente , che desidera ed è desiderata , che agisce e non subisce , che decide da chi , quando e se farsi guardare . A quarant’anni , nel 1974 , diedi addio al cinema con un ‘ultima pellicola : “Una donna come me “ di Roger Vadim ; mi ritirai , perché il mito di “B.B.” mi obbligava ad essere bellissima e seducente per l’eternità ; io , invece, rivendicavo il diritto d’ invecchiare , di morire e di occuparmi di qualcosa di diverso dalla mia immagine . Volevo , voglio che la gente ricordi la Bardot non per le sue scollature , per il suo corpo ammiccante , ma per il suo impegno in favore degli animali ed è per questo motivo che , nel 1986, ho fondato un ‘organizzazione : “Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli animali”. Tra qualche mese , compirò ottant’anni e i media , la stampa s’interessano a me solo per mostrare il mio decadimento fisico , le mie rughe e per muovere pesanti accuse di razzismo , xenofobia e omofobia . Ciò accade ,perché nel 1992 ho sposato Bernard D’Ormale , un esponente del “Front national” , l’estrema destra francese , ma mio marito può e deve pensarla come vuole! . Può fare ciò che vuole . Non ritengo sia giusto imporgli le mie opinioni . Io ho idee completamente diverse dalle sue : sono di destra , si sa , ma non appartengo al “Front national” , anche se mi s’imputa di essere nazista , fascista , camicia nera ! “ . Un ragazzo , a bordo di un veliero ormeggiato in uno specchio d’acqua antistante al molo , sgattaiolato di soppiatto a prua da una cabina sottocoperta , inizia a fissarla negli occhi , intonando ,ironico , il motivetto del portoghese Jorge Veiga : “ Brigitte Bardot , Bardot ; Brigitte beijou , beijou”. La Bardot infastidita , si rivolge al cane ,urlando : “Mon petit ,viens ici ; andiamo ; è ora di tornare a casa ! “ . Nei dintorni , osserva la scena sulla soglia di una baracca di legno , deposito per le reti e le attrezzature da pesca , un anziano pittore-pescatore . Questi ,trasognato ,sussurra tra sé e sé : “Quella è B. B . , la ragazza del peccato ! ; quanto l’amai senza che lei lo sapesse ! . Per lei imparai versi che la bocca rifiutò di pronunciare per altre donne : “O anima splendente , il tuo fantasma è pari al sole eterno / Che dirai stamane anima mia / povera e solitaria , che dirai / a lei che è la più bella , la più buona e la più cara , il cui divino sguardo t’ha fatto rifiorire all’improvviso ? / Davanti a me camminano i suoi occhi / O begli occhi affascinanti , voi brillate del mistico chiarore dei cieli accessi in piena luce e camminate , cantando il risveglio di quest’anima , astri che nessuna luce può abbagliare !”.