La Sicilia è l’antipasto per le prossime elezioni politiche
ROMA- Possiamo dire che tutto quello che succederà in Sicilia sala il preludio di quello che succederà il prossimo anno con le politiche. Il 4 novembre in Sicilia si gioca una partita politica di non poco conto.

ROMA- Possiamo dire che tutto quello che succederà in Sicilia sala il preludio di quello che succederà il prossimo anno con le politiche. Il 4 novembre in Sicilia si gioca una partita politica di non poco conto. Il M5S si gioca di nuovo la carta Giancarlo Cancelleri uscito perdente alle scorse regionali. Un movimento che punta tantissimo sulla Sicilia per aprirsi una strada per le prossime politiche. Per i partiti storici c’è massima attenzione sul voto siciliano, perché sono coscienti che una disfatta sarebbe l’ipoteca per le nazionali. Il centrosinistra, che ha fallito con Crocetta, è quello che rischia più di tutti. Ma anche in questo frangente, per la costruzione delle liste e la scelta del candidato presidente sta rischiando di fare brutta figura prima di partire. Anche l’alleanza con Alfano sta mettendo in ridicolo il centrosinistra. Ma chi sta perdendo più di tutti è proprio Alfano, che in Sicilia dovrebbe rappresentare il 10% degli elettori, ma non trova la quadra con il centrodestra e sta cercando di accasarsi con Renzi, mettendo un’ipoteca anche sulle alleanze future in seno al voto politico. Chi gongola è il centrodestra, che parte più avvantaggiato visto che ha contrastato il governo regionale Crocetta. Ma in tutto c’è uno scenario quasi inutile, perché a decidere dovranno essere i siciliani, che hanno vissuto un’altra legislatura che ha prodotto solo danni: oltre 8 miliardi di euro di debiti che graveranno sulle nuove generazioni per i prossimi trent’anni. La Sicilia è lo specchio della politica nazionale, quindi darà una risposta che potrebbe essere anche quella che gli italiani daranno nel 2018.