La sinistra non piace agli italiani
ROMA- Ieri è nata una nuova sinistra ma con vecchie facce. Uno schema già collaudato con Ingroia alle ultime elezioni politiche, che non fece entrare la sinistra in parlamento. Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani non possono di sicuro rappresentare il nuovo nel contesto politico italiano.

ROMA- Ieri è nata una nuova sinistra ma con vecchie facce. Uno schema già collaudato con Ingroia alle ultime elezioni politiche, che non fece entrare la sinistra in parlamento. Massimo D’Alema e Pier Luigi Bersani non possono di sicuro rappresentare il nuovo nel contesto politico italiano. Ma non sono solo questi i nomi che formano quella nuova sinistra, ce ne sono tanti che da anni siedono sulle poltrone del palazzo. È una mossa per cercare di riportare in parlamento la sinistra senza doversi per forza accasare col PD, per poi uscirne due minuti dopo la fine delle elezioni, come successe con Sel alle scorse politiche.
Questa volta la sinistra si affida a Grasso per deviare i dissensi che ruotano intorno ad essa. Purtroppo c’è da evidenziare che la sinistra non è amata dagli italiani. O meglio, le nuove generazioni si sono formate con una cultura politica diversa. La società moderna non prevede politiche di sinistra, e lo dimostrano i tanti scivoloni anche nelle elezioni locali, regioni e comuni, dove la sinistra non viene nemmeno presa in considerazione dagli elettori.
Questo nuovo passo nell’intendo di ricostruire un anima di sinistra tipo rifondazione comunista, deve trovare il consenso in un paniere elettorale dove gli interessi sono da tutt’altra parte. Non c’è spazio, credo, per un partito che possa arrivare al dieci per cento. Questa sinistra o si rivelerà un flop totale, oppure riuscirà a malapena ad arriva ad un risicato 3%, ma proprio per essere buoni.