Se contiamo i mesi trascorsi, siamo giunto a 24 mesi senza via d’uscita dall’epidemia. Nel mese di marzo del 2020 ebbe inizio qualcosa a noi sconosciuto. Già su questo punto ci sarebbe tanto da riflettere, visto che sui virus si fa ricerca ogni giorno e come mai ci si è trovati impreparati dinanzi a questo virus. Tralasciando il ragionamento su come sia uscito fuori, bisogna concentrarsi su quello che è successo in questi mesi, fino a portarci alla data del 27 dicembre 2020, quando quella parata del primo carico di vaccini assegnati all’Italia attraversò mezza Italia del nord per giungere a Roma, mentre il giorno dopo viaggiavano in aereo e poi scortati dalla polizia fino a destinazione. Bisognava fare una grande pubblicità ai vaccini, per poi indurre gli italiani a farlo. Tutto viaggiava attraverso i media, che facevano da sponda alla campagna vaccinale. Bene, siamo giunti all’86% di persone che hanno ottenuto il siero sperimentale, questo risultato dovrebbe confortarci. Così dovrebbe essere. Invece adesso è iniziato il conto alla rovescia per la terza dose, tanto che il governo sta pensando di estendere il green pass fino a marzo 2022 per contenere i contagi e indurre le persone a fare la terza dose.

In tutto questo panico diffuso dai media e dalla politica, ci sta perdendo ogni rapporto con la realtà. Non c’è un ragionamento sensato che faccia capire dove si sta andando e qual è il percorso che ci porterà fuori dall’epidemia. Una risposta ci sarebbe: la cura contro il covid. Al momento, però, sembra che di tutto si parli ma tranne di una cura. Le case farmaceutiche, la scienza e la ricerca, al momento non tacciono. Niente. Trapelano poche informazioni in merito, ma nulla di certo viene confermato. Mentre la cura è l’unica soluzione per ritornare ad essere liberi dal virus.
Il problema è che ci stiamo abituando alle decisioni prese dal governo senza una minima riflessione. Tutto sembra giusto e normale, quando di normale non ha più niente. Un conto sono stati i primi mesi di epidemia, un altro accettare tutto senza riflettere. Si accetta nell’illusione che tutto finisca, mentre invece dopo tanti proclami siamo sempre al punto di partenza. L’unica certezza è l’odio sociale che si è diffuso in questi mesi come strumento micidiale per dividere il popolo italiano. Intanto i contagi sono ripresi a salire e da ottobre 2020 non c’è stato un giorno che non si siano registrati decessi per covid. La triste realtà, al momento, è questa.